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giovedì 3 dicembre 2015

Economia, azienda e sistema bancario

Parlare di economia senza parlare di sistema bancario è veramente difficile in quanto le interrelazioni e gli intrecci presenti fra economia e finanza sono diventati incredibili.

Esistono aziende sane in Italia? Certo.

Esistono imprenditori virtuosi in Italia? Certo.

Esistono banche disgraziate che operano completamente in tradimento rispetto al loro ruolo istituzionale di supporto alle imprese sane e virtuose? Certo.

C'è un caso che mi ha colpito in modo particolare che simboleggia in modo esemplare tutti questi punti.

Non è intenzione di questo blog generalizzare o colpire tutte le figure professionali che nel sistema bancario ci lavorano. Ho personalmente lavorato ai margini del sistema bancario per quasi 7 anni in qualità di mediatore creditizio prima e come agente in attività finanziaria iscritto agli appositi albi professionali in Banca d'Italia.
So come in ogni ambiente e settore ci siano molte brave e oneste persone.

Ciò non toglie che sia proprio il sistema sbagliato. E se colpire o criticare il sistema significa scuotere in un certo senso anche le tranquillità e le certezze di chi vi lavora ed è quasi esente da colpe, dispiace ma rimane necessario. Il bene della collettività è sempre superiore al singolo interesse.

Questa è la storia di una società di eccellenza messa in ginocchio da una truffa bancaria e da un sistema che stritola le aziende per la sua burocrazia e per le leggi assurde che la governano.
Ecco il video.
 

Cosa ne salta fuori?
Che se sei un cittadino o una impresa, sei sempre in una posizione non paritaria nei confronti di un istituto di credito.
Se sbagli tu, sei finito: morto e sepolto. Se sbagliano loro, non succede niente.
E il problema non è il singolo direttore di banca che sbaglia.
Perchè è il sistema che ti porta a questo.
Perchè la banca dovrebbe avere a budget la collocazione di prodotti finanziari di alto e altissimo rischio (praticamente dei giochi di azzardo puri!)? Perchè?
Per fare utile?
Perchè sono una azienda privata che fa e deve fare utile?
Ancora con questa concezione del modello liberista vecchia di secoli, totalmente non aderente alla realtà dei fatti?

Il ruolo della banca è istituzionale. E sebbbene ogni tipo di azienda debba avere un equilibrio dei fra costi e ricavi e potersi autosostenere, occorre ricordare che la banca esiste per assolvere ad un ruolo.
Un ruolo talmente importante di essere di priorità sociale in un qualsiasi sistema economico.
Può quindi essere privata ma rimanendo aderente alla sua missione primaria.
Ovvero fornire servizi e assistenza finanziaria ai clienti.
Se tu vuoi essere una società che guadagna dal proporre investimenti a rischio, non fare la banca ma diventa (appunto) una società di investimenti.
Collocati sul mercato e non vivere della "autorità" che ti deriva dal fatto che le persone ancora guardano alla banca come una sorta di istituzione.
Diventa una azienda e guadagnati la fiducia delle persone. Di loro che cerchi i loro soldi per farglieli raddoppiare o farglieli perdere. D'altronde i casino on line e le sale slot vanno comunque bene.... perchè non dire chi sei veramente?

Ditemi cosa ne pensate.
Grazie mille.

mercoledì 21 ottobre 2015

Avere clienti e avere denaro: l'etica e l'economia!

Avere clienti è il problema supremo delle attività commerciali e industriali.
La realtà è che un grande, grande passo indietro va fatto.

Infatti dare un consiglio o una cura in un quadro clinico molto compromesso può essere un tremendo errore.
Se arrivasse da te una persona che da anni mangia male, non fa attività fisica di alcun tipo, prende tantissimi medicinali e conduce una vita sregolata, tu sapresti dove viene il problema.
E sapresti anche cosa fare a riguardo.

Ma se costui volesse risolvere la situazione in un giorno o due, cosa mai potresti dirgli?

Potrebbe anche essere che ogni cosa tu gli proponi possa essere usata contro di te. Perchè se il risultato (la cura) non arriva, allora la colpa è tua.

Lavoro come consulente aziendale e formatore.
E di situazioni del genere ne trovo tantissime ogni giorno.

Quale è il passo indietro che occore fare?
Questo passo è stabilire esattamente l'utilità di quello che si sta facendo o si sta vendendo in relazione all'insieme di persone (o gruppi) a cui ci si sta potenzialmente rivolgendo.
Lo so. Lo so.
Questo tipo di ragionamento ci porta in un ambito etico che sembra abbandonare il raggio ristretto dell'economia per entrare in quello della filosofia.
Ma di un'economia senza etica e senza criterio non ci siamo ancora stufati?
Fino a quando e fino a che punto occorrerà arrivare per comprendere che l'economia non può essere compresa e progettata senza essere inserita in binari di natura etica?
E che procedere (come in effetti si sta procedendo) in realtà, a medio termine, non farà anche che mostrare le sue inefficienze anche economiche.

Avere denaro è ciò che gli imprenditori vogliono.
Ma abbiamo più e più volte ribadito che il denaro è il risultato di un'azione economica che si chiama scambio. E che lo scambio si basa sul presupposto di incremento di valore delle persone incluse nello stesso al netto dei costi per far avvenire lo scambio.
Quindi avere più denaro senza avere più scambio non è possibile.
Ed ecco dove intervengono i clienti!!

Senza clienti non c'è scambio.
Per avere scambio occorrono i clienti. E che fare se i clienti non ci sono?

Questa è la vera domanda che ogni imprenditore si dovrebbe fare....
Perchè i clienti sono spariti? Perchè è diventato così difficile trovarli?
Dipende anche questo solo da una carenza di denaro?
Se si analizza cosa il denaro è, si comprende che la definizione è qualcosa di circolare e quindi inutile.
I clienti non sono spariti perchè è sparito il denaro. In quanto il denaro è il risultato degli scambi.
Qualcosa è successo.
Ma ne parleremo in un prossimo articolo:

Il denaro di serie A e il denaro di serie B
Grazie per l'attenzione.

venerdì 29 maggio 2015

Quanto costa ad un'azienda essere innovativa?

In economia l'innovazione è un concetto apparentemente complesso e ad una prima analisi da relegare solo ad alcuni specifici ambiti estremamente tecnici.

Si è parlato così tanto e così spesso di innovazione accostando il concetto alla tecnologia, ai computer, alle fonti energetiche, alla telefonia e via discorrendo che si è perso di vista la semplicità e basilarietà di questa idea.

Innovare significa semplicemente fare qualcosa che fino a quel momento non si faceva.

Non necessariamente l'innovazione è qualcosa di legato ad una mirabolante invenzione tecnologica o alla scoperta di chissà quale nuovo materiale o sostanza.

L'innovazione è talmente legata al concetto di sopravvivenza che sembra quasi ridicolo doverne parlare.
Ma in un modo in cui la presunzione di sapere sta prendendo sempre più spazio a discapito della conoscenza effettiva (teoria + pratica), appare evidente che non si debba dare niente per scontato.

In un periodo storico in cui le aziende stanno incontrando grandi difficoltà attorno a loro, INNOVARE non è solo uno sfizio o un lusso.
E' una assoluta necessità.
Innovare non significa stavolgere o rivoluzionare. Chi pensa che questi verbi siano sinonimi dovrebbe prendere in mano un dizionario e controllare.
Innovare significa prendere atto che qualcosa non sta andando bene e occorre trovare delle soluzioni.

Queste innovazioni possono essere
a. di Amministrazione.
b. di Marketing.
c. di Organizzazione interna.
d. di Produzione.
e. di Formazione.r
f. di Sviluppo nuovi mercati.

solo per citarne alcune.....
Un'azienda si può innovare, investendo nella formazione, proponendosi sul mercato in un modo nuovo, sperimentando nuove strategie, lanciando nuovi prodotti affini a quelli precedenti.
Non ci sono molti limiti all'innovazione. Tutt'altro.

Questo ha un costo?

Se per costo intendiamo delle uscite di denaro, certamente si. L'azienda che stia ferma o si muova, ha dei costi e delle uscite di denaro. Alcune uscite di denaro sono produttive di maggiori entrate future. Sono dei costi particolari: si chiamano investimenti.
L'innovazione è un investimento. Si.

Ma fermiamoci a riflettere su quali siano i costi che una azienda affronterà se NON innova, se NON cambia, se si FERMA a pensare che è dalla parte della ragione.

Esistono persone che staranno ore a spiegarti quanto loro siano dalla parte della ragione mentre piangono o si lamentano di ciò che non va nella loro vita. Ci sono aziende che ti spiegheranno per ore quanto siano bravi e competenti mentre le loro entrate e le loro vendite continuano a calare.

Un organismo che non cambia quando cambiano le cose attorno a lui è destinato a subire il destino. Se è fortunato, sopravviverà con qualche ferita e qualche abito stracciato. Se non è fortunato (tanti) semplicemente morirà.
Un'azienda che non innova in un periodo di crisi, attendendo l'abbondanza per innovare, non vedrà mai quell'abbondanza.

Quindi la domanda diventa...... quanto può costare ad un'azienda non essere innovativa?
Tutto, anche la propria stessa esistenza.

Grazie per l'attenzione.
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