Come che sia, arriva il periodo degli anni che più di ogni altro esalta lo spirito consumistico del nostro tempo.
E' acclarato che il periodo di Natale (che si colloca a livello di calendario dalla fine di novembre fino ai primi di gennaio) sia il periodo dell'anno in cui individui e famiglie spendono di più. Non a caso è il periodo dei regali, delle cene anzi dei cenoni....
E ogni anno, si ripetono (ormai in modo quasi stucchevole e annoiato) i soliti ritornelli di giornali e Tv sull'entità delle spese (quanti soldi spenderà la famiglia media italiana?), sul menù di natale o di capodanno, su quali siano i regali più gettonati o i luoghi di villeggiatura preferiti.
Tutto visto e rivisto.
Sicuramente è questa un'occasione sociale che può dar spunto ad una riflessione più profonda sul senso dell'economia e della produzione. Non lo faremo qui ma è facile capire come riflettendo sul senso e sulla validità della tipologia dei nostri acquisti possiamo giungere facilmente ad una riflessione generale sul senso della nostra intera vita.
Ci colpisce una cosa, però.
L'economia è un equilibrio di scambi. Qualcosa va da un punto del sistema sociale ad un altro. E trattandosi di scambio questo spostamento (movimento) viene controbilanciato da uno spostamento che, almeno a livello di accordo e valutazione, deve essere di pari peso o valore. E' per questo che si parla di scambio.
Gli scambi generano un plusvalore. Ovvero il meccanismo stesso che porta a questo MOVIMENTO di oggetti, valori o energia da un punto all'altro e viceversa, crea un aumento del valore complessivo di ciò che abbiamo. Non è uno scambio a zero.
Cosa cambia? Riflettici! Cambia che le cose vengono allocate in un modo migliore. E questo genera benessere.
E' come se ci trovassimo di fronte ad una libreria completamente organizzata. E' di fronte a noi e tutti i libri sono impilati secondo un preciso ordine. La libreria è ordinata. Quindi sembrerebbe non ci sia bisogno di toccare alcunchè.
Questo accade, in modo molto semplificato, nell'economia.
Qui nasce il vero problema. Ovvero non che sia un pericolo spendere soldi per Natale. Ma in che modo e su quali cose o servizi investiamo il denaro.