giovedì 12 gennaio 2023
Taglio delle "accise" e aumento del costo di benzina e gasolio: la verità!
martedì 3 gennaio 2023
Siamo davvero tutti uguali?
E' insito nella natura dell'uomo e della società umana interrogarsi e riflettere su questo aspetto. Questa è proprio una delle maggiori caratteristiche che ci contraddistingue come specie e che ci differenzia in modo sostanziale dal resto delle altre specie animali.
Nessun altro animale si interroga se lui sia uguale o diverso ad un altro membro della sua specie.
L'uomo si. Ed è giusto che così faccia.
Ma ripartendo dal principio della correttezza della domanda, esaminiamo quanto differenti possono essere le risposte al quesito a seconda dell'ambito in cui ci collochiamo.
I diritti, ad esempio. Appare ovvio che dinnanzi al rispetto dei diritti fondamentali, tutti gli esseri umani siano uguali. Questo è il più basilare fondamento della convivenza civile. E' il principio fondante di ogni società equa e moderna.
Ma la riflessione di oggi parte da questi concetti e ritorna al nostro ambito preferito. Ovvero l'economia e la finanza.
E si racchiude in una domanda. Da un punto di vista economico è giusto, corretto e utile ipotizzare che tutti gli uomini (inteso in senso generale come tutti i maschi e tutte le femmine) siano uguali?
E' corretto ipotizzare che ogni uomo non sia altro che un numero? Che un ennesimo oggetto in una sequenza di oggetti? Che non sia altro che un individuo indistinguibile da ogni altro individuo?
Detto così, mi immagino che molti di noi storceranno il naso. A parte l'innato senso personale di sentirsi unici e quindi in una certa misura diversi dagli altri, c'è da constatare che anche in termini pratici le persone sono diverse. Hanno corpi diversi, esigenze diverse, vivono in posti diversi con necessità diverse.
La pubblicità di un assorbente femminile non è destinata ad un pubblico maschile. Quindi per quella azienda le persone non sono tutte uguali. E questo è solo un esempio. E il panorama è talmente vasto che c'è solo da perdere la testa nel vedere quante differenze ci sono.
Eppure..... in certi mercati..... si ha come la sensazione che si ritorni al concetto di essere tutti uguali.
Ad esempio nel mercato dei finanziamenti.
Altrimenti sarebbe come chiamare un meccanico e dirgli "Ho l'auto rotta, quanto mi costa aggiustarla?" senza che il meccanico abbia avuto modo di capire che tipo di auto abbiamo e quale sia il tipo di guasto.
Il problema nasce sulla questione dell'uguaglianza. Siamo tutti uguali, noi uomini, ma solo da un punto di vista teorico per quanto riguarda i diritti e il rispetto. All'atto pratico questa uguaglianza è una assurdità. E nella realtà quotidiana anche un problema. Perchè ognuno di noi è diverso e specifico. E richiede una attenzione "su misura" in qualunque tipo di relazione personale. Umana e professionale.
lunedì 12 dicembre 2022
Arriva Natale, quanto spenderemo quest'anno? Vediamo se questa domanda ha un senso.
Come che sia, arriva il periodo degli anni che più di ogni altro esalta lo spirito consumistico del nostro tempo.
E' acclarato che il periodo di Natale (che si colloca a livello di calendario dalla fine di novembre fino ai primi di gennaio) sia il periodo dell'anno in cui individui e famiglie spendono di più. Non a caso è il periodo dei regali, delle cene anzi dei cenoni....
E ogni anno, si ripetono (ormai in modo quasi stucchevole e annoiato) i soliti ritornelli di giornali e Tv sull'entità delle spese (quanti soldi spenderà la famiglia media italiana?), sul menù di natale o di capodanno, su quali siano i regali più gettonati o i luoghi di villeggiatura preferiti.
Tutto visto e rivisto.
Sicuramente è questa un'occasione sociale che può dar spunto ad una riflessione più profonda sul senso dell'economia e della produzione. Non lo faremo qui ma è facile capire come riflettendo sul senso e sulla validità della tipologia dei nostri acquisti possiamo giungere facilmente ad una riflessione generale sul senso della nostra intera vita.
Ci colpisce una cosa, però.
L'economia è un equilibrio di scambi. Qualcosa va da un punto del sistema sociale ad un altro. E trattandosi di scambio questo spostamento (movimento) viene controbilanciato da uno spostamento che, almeno a livello di accordo e valutazione, deve essere di pari peso o valore. E' per questo che si parla di scambio.
Gli scambi generano un plusvalore. Ovvero il meccanismo stesso che porta a questo MOVIMENTO di oggetti, valori o energia da un punto all'altro e viceversa, crea un aumento del valore complessivo di ciò che abbiamo. Non è uno scambio a zero.
Cosa cambia? Riflettici! Cambia che le cose vengono allocate in un modo migliore. E questo genera benessere.
E' come se ci trovassimo di fronte ad una libreria completamente organizzata. E' di fronte a noi e tutti i libri sono impilati secondo un preciso ordine. La libreria è ordinata. Quindi sembrerebbe non ci sia bisogno di toccare alcunchè.
Questo accade, in modo molto semplificato, nell'economia.
Qui nasce il vero problema. Ovvero non che sia un pericolo spendere soldi per Natale. Ma in che modo e su quali cose o servizi investiamo il denaro.
mercoledì 23 novembre 2022
L'uomo è homo consumens o homo sapiens sapiens?
martedì 15 novembre 2022
Una storia: Gigetto, Beppe, Francolino e un estintore che deve essere venduto.
Da una parte c'è Gigetto, che è un signora con una casa. Bella o brutta, non è cosa da sapere ai fini della nostra storia. Lui ha una casa.
Dall'altra parte c'è Beppe, che è un venditore di estintori. Molto appassionato del suo lavoro sa che gli estintori sono utili e quindi lui li vende con grande passione e trasporto. I suoi estintori sono perfetti e funzionano benissimo, costando il giusto. Va di casa in casa a procacciarsi delle vendite.
Un giorno Beppe, suona alla casa di Gigetto.
"Buongiorno, sono Beppe della Estintori e affini spa, vendiamo estintori. Lei ha una bella casa e sarebbe l'ideale proteggerla da qualsiasi principio di incendio e bla bla bla." Il nostro Beppe prova a fare la vendita.
Gigetto lo interrompe. Non ama i venditori. E poi proprio in quel giorno ha da fare, deve portare la moglie a fare compere. E' di malumore perchè sa che pomeriggio gli aspetta e poi... ma questi venditori.... non possono starsene a casa loro?
Insomma, per farla breve, Beppe prova a fare la sua vendita e cerca di usare tutte le armi a sua disposizione. In effetti cerca di forzare la vendita. Gigetto è spazientito, vorrebbe essere lasciato in pace ed esercita anche lui forza per mandar via il venditore e chiuderla li.
Beppe alla fine va via con le pive nel sacco. E' scontento. Perchè non è neanche riuscito a parlare o spiegare le sue ragioni e le ragioni del suo prodotto. Non ha fatto la vendita. Non ha guadagnato e anzi, sa anche di aver disturbato.
Gigetto alla fine rientra in casa. E' scontento. Perchè lo hanno disturbato e hanno invaso la sua privacy. Non ha acquistato. Ed è di malumore per questa visita e perchè il pomeriggio deve andare a fare shopping con la moglie.
DUE PERSONE SCONTENTE, NESSUNO SCAMBIO, NESSUN AUMENTO DI PRODUZIONE PER L'AZIENDA, NESSUN MIGLIORAMENTO DI QUALITA' DELLA VITA PER IL POTENZIALE COMPRATORE.
Francolino gli dice che l'estintore usato glielo da a prezzo di favore e in più gli consiglia di prendere un altro estintore. Non si sa mai nella vita.
Gigetto non batte ciglio. Paga per l'estintore usato e ne prende uno in più.
Non ha chiesto quanto costavano, non ha fatto preventivi, non ha fatto discussioni, non ha chiesto sconti nè dilazioni di pagamento.
COSA E' SUCCESSO QUI?
In una scenetta è successo ciò che succede tutti i giorni con la vendita e consumo di beni e servizi nella società. Ovvero il valore di qualcosa cambia a seconda delle situazioni. E il rapporto fra chi ha un problema o esigenza e chi offre una soluzione tramite un prodotto/servizio cambia a seconda delle situazioni.
Non c'è niente di giusto o sbagliato in entrambe le situazioni (Gigetto vs Beppe e Gigetto Vs Francolino). Semplicemente in contesti diversi si attuano comportamenti diversi.
Un contro è comprare un prodotto quando non ci sembra che ci serva. Si percepisce la vendita da parte di un altro come una forzatura e ciò ci infastidisce. Un conto è comprare un prodotto quando ci serve. Quando abbiamo la consapevolezza che abbiamo una necessità.
Se ci pensate, un pò quello che facciamo in questo blog.
Noi siamo qui a parlare di cose di economia e finanza. Offriamo un servizio. Offriamo informazioni. Offriamo consulenza. Un giorno, uno dei lettori, avrà bisogno di un servizio finanziario. Magari di un finanziamento. E chiederà a qualche consulente che lavora per questo blog.
Speriamo che la storiella vi sia piaciuta.
GRAZIE MILLE PER L'ATTENZIONE.
martedì 8 novembre 2022
Cosa è il pareggio di bilancio di uno stato?
Certi concetti economici e/o finanziari ripercorrono lo stesso schema.
Relegati nei libri di economia prima, sulla bocca di tutti dopo e di nuovo dimenticati.
Il Rispetto dei Parametri è un altro termine che simboleggia e affianca il pareggio di bilancio.
A parte che il nome stesso, Rispetto dei Parametri, ricorda fin troppo un altisonante nome dato ad una divinità, la domanda è sempre: CHI STABILISCE CHI SIANO I SACRI PARAMETRI DA RISPETTARE?
Ovviamente gli esperti. Che poi non si sa mai chi siano costoro, oscuri trafficanti di normative sepolti in qualche ufficio periferico di Bruxelles. Chissà....
Semplice? Certo. Ma non fidiamoci dell'apparenza.
In bilancio finanziario (sia che parliamo di azienda che di una famiglia che di un ente pubblico) ci sono molti fattori non oggettivi che determinano cosa è un entrata e cosa un uscita.
Se infatti osserviamo che le spese di uno stato diventano la ricchezza di aziende e privati (sono servizi erogati al cittadino) e se osserviamo che le entrate di uno stato sono ricchezza di aziende e privati che vengono portate via (le tasse), allora si capisce che in un bilancio in pareggio, uno stato da al cittadino quanto un cittadino da allo stato.
Il che sembrerebbe giusto. Ma significa solo che lo stato non sta creando ricchezza. E questo porta al fatto che se un popolo, una nazione vuole crescere, tale crescita debba arrivare SOLAMENTE dalle maggiori entrate del cittadino stesso.
Qui si scontrano 2 visioni dell'economia. Da una parte quella keynesiana in cui si sostiene che anche in una economia di mercato, lo stato è fondamentale per gli investimenti pubblici. Dall'altra quella neo-liberista in cui si sostiene che lo stato deve di fatto scomparire e farsi da parte, lasciando ai mercati tutto il potere.
lunedì 10 ottobre 2022
Una corretta pianificazione delle spese (la gestione dei soldi) - 2a parte
Scopo della pianificazione finanziaria è di tenere sotto controllo un flusso, che è quello monetario, che ha ovviamente dei momenti di alto e dei momenti di basso.
E’ insito (praticamente naturale e ovvio) nella natura delle
cose che non ci sia corrispondenza e coordinazione fra le entrate e le uscite.
Così come è altrettanto nella natura delle cose che ci siano degli imprevisti
nelle proprie aspettative, sia di entrata che di uscita.
La pianificazione serve anche e, forse, soprattutto per
questo motivo.
SCOPO DELLA PIANIFICAZIONE E’ QUINDI TENERE SOTTO CONTROLLO L’IRREGOLARITA’ DELLE ENTRATE E DELLE USCITE. Sia in termini di irregolarità di tempo che di irregolarità di grandezza.
SCHEMA DELLA
PIANIFICAZIONE
La prima cosa da fare è scegliere il lasso temporale della
pianificazione. In genere può essere utile partire dal MESE per poi vedere se
non sia meglio adottare un'altra temporizzazione (più corta o più lunga).
OGNI MESE ci saranno delle uscite e OGNI MESE ci dovrebbero
essere delle entrate (se così non è, verificare se non sia più opportuno
scegliere un’altra temporizzazione). Non è detto che tutti i mesi ci siano
delle entrate ma sicuramente per la maggior parte delle persone e/o famiglie, è
la temporizzazione più corretta.
Abbiamo detto che abbiamo 2 grandi tipi di entrate. Quelle
da reddito/rendita/regali e quelle da prestito. Le ultime sono differenziate perché,
prima o poi, devono essere restituite e quindi si trasformeranno in una uscita.
Tanto entra e tanto uscirà. Quindi sono di natura diversa.
Il primo tipo di entrata, ha delle fonti diverse. Nella
pianificazione dovrebbero essere elencate tutte e nel dettaglio.
Esempio:
entrata da stipendio dipendente
entrata da
pensione
entrata da pagamento fattura
entrata da incasso rendita immobile
entrata da incasso rendita finanziaria
entrata da donazione, etc…
Se un
lavoratore ha più fonti di guadagno, può essere ottimale anche differenziarle.
Un lavoratore autonomo che abbia due attività differenti (ad esempio un
elettricista che svolga anche il lavoro di formatore o docente) può segnare in
modo differente queste entrate. Lo stesso per un dipendente che abbia anche una
entrata da procacciatore d’affari o da venditore.
Le uscite hanno sempre 2 macro-categorie: uscite da spesa e uscite da rimborso. Quest’ultima si applica SOLO alle uscite effettuate per il rimborso di un prestito che nel passato è stato segnato come uscita. In genere nel rimborso di un prestito sono compresi anche dei costi di rimborso. Questi NON DEVONO essere contati in questa voce ma in una voce separata che è tipicamente una uscita da spesa. Questa potrebbe, per esempio, chiamarsi spesa rimborso finanziamenti.
Le uscite da spesa sono a loro volta classificabili secondo
un criterio di frequenza e stabilità di importo. Ci sono infatti delle spese
ricorrenti (che si presentano SEMPRE) e che sono definite, in una maggiore o
minore misura, prima ancora che si verifichino in un modo abbastanza esatto o
comunque prevedibile. Ci sono altre spese che sono si ricorrenti ma non è detto
che si presentino.
Poi ci sono spese che accadranno solo se chi decide
(individuo o famiglia) la pianificazione vorrà che accadono. Ed infine vi sono
le spese che sappiamo avverranno nel futuro ma non sappiamo quanto. E che
quindi andiamo a preparare un fondo per quando accadrà. I conferimenti ad un
fondo spesa, si chiamano accantonamenti e
vengono segnate come spese nel mese in cui vengono fatti.
Schematicamente avremo, quindi.
SPESE FISSE RIPETITIVE (bollette, utenze, affitti o mutui,
spese rimborso finanziamenti, assicurazioni, tasse fisse, etc.) – queste spese
si sa che esistono e si può definire in anticipo quale importo abbiano. Non è
detto che tutti gli individui / famiglia abbiano lo stesso elenco di spese
(esempio se una famiglia ha casa di proprietà senza mutuo non pagherà né affitto
né rata mutuo ma pagherà delle tasse annuali che sono sempre spese fisse
ripetitive). Non è detto che tutte le spese fisse ripetitive siano a esatta
scadenza mensile. L’esempio più classico è la copertura assicurativa delle auto
o il bollo auto. Si paga semestralmente o annualmente. Ciononostante è logico
che una tassa che paghi una volta l’anno serva a coprire i 12 mesi. Quindi se
pago un rata assicurativa di 600 euro l’anno, è logico che se la ripartisco in
12 mesi, avrò una quota di spesa assicurativa di 50 euro l’anno. Perché non è
CORRETTO imputare in un mese all’anno 600 euro di spesa mentre negli altri mesi
zero.
Nei mesi in cui non conteggio i 50 euro spenderò per altre
cose 50 euro che non dovrei avere (perché destinati a pagare l’assicurazione) e
nel mese in cui materialmente pago i 600 euro dell’assicurazione sarò nei guai perché
probabilmente dovrò tagliare di colpo altre spese e rimandarle al futuro.
Qualche volta creando dei problemi.
La pianificazione serve proprio a REGOLARIZZARE queste
difformità fra la gestione mensile (o altra durata temporale) e il reale
avvicendarsi di entrate e uscite.
Come si procede? Si prendono quindi tutte le uscite fisse sicure che si hanno in un anno e se le si paga una volta, le si divide per 12. Se le si paga ogni 6 mesi, si somma l’importo (6 mesi + 6 mesi) e si divide per 12. E così via.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
venerdì 7 ottobre 2022
Una corretta pianificazione delle spese (la gestione dei soldi) - 1a parte
Se contiamo anche solo gli incontri puramente conoscitivi che non hanno portato ad una consulenza approfondita, parliamo di migliaia di incontri.
Questa ampia esperienza, ci ha portato a trovare dei fattori comuni nelle persone riguardo la gestione dei soldi. Tema così vasto da non poter essere affrontato e risolto in un solo post.
In primo luogo è indubbio che essendo i soldi il lubrificante e il carburante del nostro modo di vivere (non è un errore, è stato volutamente scritto così!), essi abbiano assunto un'importanza stratosferica rispetto al passato.
Non che stiamo affermando che ci siano stati nei tempi andati, periodi in cui il denaro non contasse. Ha sempre contato tanto. Ma in questi ultimi anni ci sono dei fattori che hanno portato la GESTIONE DEI SOLDI ad un livello di importanza che prima non avevano.
E così capita che anche chi guadagna bene e ha un reddito sufficiente, si trova alle prese con problemi di soldi, di spesa, di come gestire il proprio denaro.
Le famiglie in genere usano il mese come criterio di riferimento per le entrate e le uscite. E' un buon criterio ma non è detto che per tutti e sempre sia il migliore.
Quando le uscite sono maggiori delle entrate, è possibile continuare come nulla fosse solo in presenza di RISERVE. Ovvero di precedenti avanzi (un avanzo è quando le entrate sono maggiori delle uscite) di qualche periodo del passato.
Se non ci sono riserve, non è possibile avere nessun mese in cui cui le uscite sono superiori alle entrate.
mercoledì 5 ottobre 2022
Cattivo pagatore? Cosa significa? Come si diventa cattivo pagatore?
Questa dicitura o affermazione, è diventata l'incubo di qualsiasi consumatore o cittadino della nostra nazione.
Quando si ha bisogno di un prestito e si va da una banca o finanziaria ma anche quando siamo li per prenderci il nostro nuovo telefono preferito o la nostra nuova stufa perfetta per l'imminente inverno, ecco che MAGARI la nostra richiesta viene respinta e oltre al diniego ci viene detto:
"Questo è avvenuto perchè lei è un CATTIVO PAGATORE!"
E, come spesso succede, noi non abbiamo ben chiaro cosa esattamente questo significhi e in che modo questo possa essere successo. Facciamo un pò di memoria eppure ci sembra che in tutte le operazioni passate abbiamo sempre onorato i nostri prestiti, rimborsando sempre tutto.
Lo sappiamo. In questo blog, facciamo finta di non sapere niente e ripartiamo da capo.
Cosa è un CATTIVO PAGATORE? In realtà questa dicitura NON ESISTE. In Italia è un tipo di attribuzione qualitativa che non esiste e non è disciplinata da nessuna legge o regolamento.
E' solo un modo di dire, che ha preso piede ed ora viene usato in molti contesti, spesso a sproposito.
Ma faccio un passo indietro.
Perchè ci sono le SIC? Le SIC esistono per una esigenza. Chi presta soldi (chi concede i finanziamenti) deve sapere con esattezza chi ha di fronte. Per concedere un finanziamento deve sapere quanto guadagni, da quanto tempo e in che modo. Ma deve anche sapere quali altri finanziamenti hai in corso. Deve sapere se (ad esempio) mentre chiedi un finanziamento ad una banca, tu (contemporaneamente) non stia chiedendo un altro finanziamento presso un'altra banca. E che quindi con lo stesso reddito, ottieni due finanziamento in contemporanea.
Cosa c'è in un SIC? Ci sono i nomi di chi ha chiesto e di chi sta chiedendo un finanziamento. In qualunque struttura finanziaria operante nel territorio nazionale. Ci sono i nomi di chi ha concesso o sta valutando di concedere un finanziamento. Ci sono gli importi, la rata, la durata e altre informazioni specifiche. C'è soprattutto riportata la storia comportamentale della persona in precedenti finanziamenti. Li ha pagati? Li ha pagati regolarmente?
I SIC sono una archivio pubblico, o gestito da un ente pubblico o statale? In linea generale NO. Esiste un SIC pubblico che è la Centrale Rischi della Banca d'Italia ma la maggior parte dei SIC sono di natura privata. Sono spa create con l'intento di fare utile.
Quali sono i principali SIC? Abbiamo il CRIF, Experian, CTC, il Cerved e altri di importanza minore.
Si finisce nei SIC solo quando si sbaglia o si combina qualche pasticcio? NO, assolutamente no. I SIC non sono dei database, degli archivi di cattivi pagatori. Ogni SIC (in modo diverso) potrebbe contenere informazioni miste (positive o negative) e difatti le contiene. Quando si attiva un finanziamento o lo si paga regolarmente si finisce lo stesso nei SIC e si viene sempre e comunque "segnalati" ma la segnalazion è in questo caso positiva.
I buoni pagatori vengono segnalati nei SIC? Si, nei SIC che contengono informazioni positive si. Ad esempio il sistema più usato è il CRIF, che è un archivio privato. SI finisce in Crif per qualsiasi attività connessa ad un finanziamento. Che lo abbiamo semplicemente richiesto, che lo abbiamo ottenuto, che lo stiamo pagando bene o che lo stiamo pagando male. Sempre.
Quindi nei SIC non ci sono solo i cattivi pagatori? NO, certo che no.
Quindi posso finire in CRIF solo perchè sto pagando un prestito? SI, esattamente. Puoi finire in CRIF solo perchè HAI chiesto un finanziamento.
Come si sa cosa c'è scritto nei SIC su di me? Esistono i siti di ognuno di questi archivi ed è diritto di ogni cittadino poter visionare ciò che c'è scritto su di se. Basta indicare il proprio codice fiscale e il sito ci manderà un report in cui è scritto ogni fatto che ci riguardi relativo ai nostri finanziamenti che non sia troppo lontano nel tempo.
Soprattutto perchè l'importo da finanziare è basso (magari sui mille euro o magari meno) e perchè la struttura che vende, magari, ha un accordo di divisione delle spese e un accordo di garanzia del cliente finanziato.
Grazie per l'attenzione.
lunedì 3 ottobre 2022
L'aumento dei costi: ma che succede?
1. Improvvisa scarsità di materie prime e risorse energetiche.
La prima motivazione, è quella che sensatamente è la più fondata. Il prezzo (costo) di una materia prima (come di un prodotto) è in funzione della scarsità o abbondanza della stessa.
Il costo di qualsiasi materia prima dipende da quanta materia prima è a disposizione.
A disposizione di chi?
Questo è un punto su cui riflettere. Ma ci torniamo sotto fra qualche riga.
E' logico che se il petrolio o il gas o il ferro o l'alluminio (facciamo degli esempi) si esauriscono e diventa difficile procurarsene dell'altro, è normale che il costo ALLA FONTE salga. E quindi salga anche il costo a valle. Cioè per il consumatore finale e per chi lo utilizza.
Questo accade ma se tralasciamo episodi di scarsità momentanea causa disastri naturali (tempeste, eruzioni vulcaniche, etc..) o incidenti (esplosioni accidentali di miniere o di centrali di lavorazione/estrazione), è scontato che l'Uomo possa prevedere e occuparsi di questa scarsità in anticipo, prendendo gli opportuni provvedimenti.
Sappiamo che molte risorse non sono infinite. Sappiamo che il petrolio, prima o poi, finirà. E' nella natura delle cose. Ma non accadrà dall'oggi al domani.
Più probabile è invece il discorso di una diminuzione di disponibilità dovuta a motivi contingenti.
Che ci portano più alle questioni di attualità.
In cui sappiamo che a causa delle conseguenze della guerra Ucraina-Russia, vi è stata una diminuzione di disponibilità di gas e quindi una impennata stratosferica del suo prezzo. Che ha impattato in modo spaventoso nell'aumento dei costi di altre materie prime e/o energetiche.
Però.....
La verità è che non c'è stata, almeno fino al momento, nessuna diminuzione effettiva della quantità di materie prime ed energetiche reali a causa della guerra.
E qui entriamo nel punto 2 delle motivazioni di scarsità. Ovvero le cause di tipo "politico".
Per politico intendiamo tutto ciò che consegue da decisioni di organi amministrativi umani (governi, amministrazioni, consigli direttivi, organizzazioni, tavole rotonde, etc..).
Per motivi che adesso è inutile e lungo approfondire, la gestione delle dinamiche del prezzo del gas è stata affidata a contrattazioni di tipo borsistico quindi soggette a speculazioni da parte degli operatori. E per motivi altrettanto sconosciuti, si è ancorato il prezzo dell'energia elettrica al prezzo del gas. Anche quando l'energia elettrica viene prodotta con altre fonti.
Risultato? Per motivi di speculazione (quindi di guadagno individuale), il prezzo è schizzato alle stelle. Perchè? Perchè qualcuno ha deciso di voler comprare più gas (anche più di quanto gli poteva servire al momento) per paura che un domani non ne avesse.
La stessa cosa che è successa con il pellet. E in passato (causa pandemia) è successo con la carta igienica, l'amuchina, la farina, etc...
Quando si pensa che qualcosa CHE NON E' SCARSO ORA ma potrebbe diventare scarso a breve, la richiesta di quel qualcosa aumenta.
Per fare scorte.
Quando il prezzo aumenta, alcuni operatori decidono essi stessi di comprare quella materia prima o prodotto (in questo caso il gas) perchè pensando che il prezzo continuerà ad aumentare intendono rivenderlo a prezzo più alto guadagnandoci.
Così c'è più richiesta e il prezzo sale e così via.
Eppure non vi è mai magari stata nessuna penuria di prodotto/materia prima alla fonte.
Due riflessioni. Gli stati esistono per impedire che questi meccanismi di mercato perversi impattino in modo troppo negativo nei confronti di una popolazione. Se non intervengono con azioni straordinarie in situazioni simili, a cosa servono?
E, ancora, l'aumento dei prezzi è di natura (al momento) totalmente politica. Ovvero dipende dalle decisioni del passato e dall'inazione odierna.
Quindi è tutto rimediabile.
Attendiamo.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
lunedì 29 agosto 2022
Criptovalute: opportunità o grande bluff? (3a parte)
Però, come per il coltello, sicuramente la nascita delle criptovalute nasce da una esigenza. Ovvero quella di creare un sistema di interscambio di valore (in parole povere la funzione della moneta) al di fuori dei circuiti bancari consueti.
E' sicuro, però, che nella quotidianità questo concetto e questo mercato (quello delle criptovalute) venga usato come specchietto per le allodole e come trucco da prestigiatore per nascondere schemi truffaldini di finti investimenti.
Le prove di quanto diciamo? Beh, una delle più grandi truffe degli ultimi anni è stata la criptovaluta ONE COIN. Anche se in realtà probabilmente non è neanche mai partita, in pochi anni questa finta criptovaluta ha drenato e fatto sparire 4 miliardi di dollari e truffato circa 3 milioni di investitori. (si veda qui https://innovazione.tiscali.it/fintech/articoli/truffa-onecoin-e-poyais/ e qui https://www.balcanicaucaso.org/aree/Bulgaria/One-Coin-storia-della-criptovaluta-che-ha-ingannato-il-mondo-207095 ma il web è pieno di articoli su questa storia).
La cosa curiosa è che noi abbiamo conosciuto ONE COIN quando non la conosceva nessuno, essendo stati invitati ad una riunione esclusiva con persone vicino ai gran capi. Molti anni fa. Quando ancora nessuno sospettava che le cripto potessero essere usate come pretesto per delle truffe. Mi ricordo che alla fine della presentazione tecnica della nuova frontiera del guadagno milionario, novella bitcoin, posi delle semplici domande tecniche sul meccanismo di creazione del valore della moneta e su quali basi sapessero che in pochi anni quella cripto avrebbe aumentato il suo valore.
La pochezza della preparazione degli interlocutori fu sufficiente per comprendere.
Morale?
Si fa leva sempre sulla relativa ignoranza delle persone. Che non significa che le persone siano stupide. Non solo sono. Anche se spesso ci si intestardisce a voler credere a qualcosa a dispetto di qualsiasi evidenza.
La soluzione è informarsi.
Certo.
Non si può sapere tutto di tutti. Ed infatti, proprio per questo, è necessario trovare persone di fiducia con cui il rapporto si stabilisce pian piano nel corso del tempo e di cui sia possibile verificare la professionalità e affidabilità.
Gente come noi, ad esempio.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.