Salve, spesso durante i corsi che tengo in materia di marketing o ri-organizzazione aziendale ci capita di parlare di strumenti che l'azienda può usare per riuscire da questo periodo di difficoltà.
Prima ancora di comprendere a
fondo questi strumenti e, ovviamente, prima ancora di metterli alla
prova per verificare di persona la loro funzionalità......
questi concetti vengono bloccati da una sorta di disfattismo pre-giudiziale in cui la nota dominante è la seguente:
"E' inutile
mettere in atto qualsiasi strumento perchè il problema risiede in
fattori molto più grandi e che esulano le possibilità di intervento
della piccola azienda. Il problema risiede nella macroeconomia, ovvero
in ciò che il governo, le istituzioni e gli altri stati decidono e
fanno".
Ad esempio, se ci riferiamo ad un territorio a forte vocazione turistica sembra quasi che qualsiasi iniziativa sia impossibile a meno che il mercato non ri-cominci di nuovo a fornire nuove presenze turistiche sul territorio.
Un ristoratore mi dice: "E' inutile che io faccia promozione e marketing, tanto se i turisti non ci sono non dipende da me!!"
Perchè questo pensiero?
In
primo luogo perchè l'imprenditore, bersagliato continuamente dagli
effetti deleteri della (pseudo)-informazione dei mass-media, ha ormai
concentrato la sua attenzione sui problemi (EFFETTO) anzichè sulle
possibili soluzioni (CAUSA).
E in secondo
luogo perchè c'è una grande confusione fra due approcci ai problemi
economici molto differenti seppur parzialmente interconnessi: ovvero l'approccio micro-economico e l'approccio macro-economico.
In termini semplici di che parliamo?
La microeconomia
studia (essenzialmente) l'economia in piccolo ovvero il comportamento
del singolo prodotture e del singolo consumatore pur se riunisce questi
risultati in leggi di mercato.
La macroeconomia studia l'economia in grande ovvero il comportamento di stati, governi, leggi di mercato e tassi di cambio.
Il tutto semplificando all'osso le due disciplina.
E'
ovvio che attualmente ci siano problemi economici dovuti a fattori che
vanno molto al di là delle possibilità di intervento di una singola
azienda. Ma anche di un gruppo di aziende associate. A volte anche
dell'intervento di un singolo stato.
Se in una certa
area economica ci sono difficoltà perchè la domanda è crollata, ci sono
ovviamente fattori macroeconomici al lavoro. Potrebbero essere leggi
errati sul lavoro, pressione fiscale scorretta sulle aziende, mancanza
di finanziamenti pubblici o bancari, mancanza di infrastrutture e via
dicendo.
Ma il fatto che questi fattori esistano, non dice nient'altro se non quanto sia duro l'ambiente in cui dobbiamo operare.
E una volta stimate le difficoltà, sopravvivvere e prosperare è sempre compito e responsabilità del singolo imprenditore.
Esempio.
In una zona turistica abbiamo un improvviso calo di presenze del 30%. Nella zona esistono 6 ristoranti.
Prima
della "crisi" si registra la presenza di 1.000 turisti. Che ovviamente
vanno a mangiare in più ristoranti nel loro periodo di permanenza. Per
semplicità diciamo che ogni turista visita almeno 3 ristoranti (3.000
coperti). Abbiamo questa ipotesi.
Ristorante A - 500 coperti
Ristorante B - 300 coperti
Ristorante C - 700 coperti
Ristorante D - 250 coperti
Ristorante E - 900 coperti
Ristorante F - 350 coperti
Ovviamente i ristoranti avranno capienze diverse e costi di gestione diversi. Ma per semplicità vedremo che, a parte il ristorante B e quello E, gli altri lavorano più o meno nello stesso modo.
Dopo un qualche fattore MACROECONOMICO, i turisti spariscono e invece di 1.000 presenze se ne registrano 700.
Secondo voi,
questa diminuzione di presenze interesserà in modo UGUALE tutti i
ristoranti? Forsi si o forse no. Non c'è diretta conseguenza. Ma molto
probabilmente i ristoranti che lavoravano meglio perderanno meno clienti
e coperti di quelli che lavoravamo peggio. Potremmo ipotizzare questo.
Ristorante A - 250 coperti
Ristorante B - 100 coperti
Ristorante C - 750 coperti
Ristorante D - 50 coperti
Ristorante E - 750 coperti
Ristorante F - 200 coperti
Cosa se ne
deduce? Che su 6 ristoranti, ben 5 hanno avuto una diminuzione di
presenze e coperti. Ma 1 ha addirittura avuto un aumento. Chi?
Probabilmente quello più efficente che ha lavorato meglio o ha colto
meglio alcune nuove opportunità. Magari quello che ha promosso di più,
nonostante la crisi.
Ora, da un punto di vista macro-economico, il territorio è in crisi. E sicuramente molti posti di lavoro sono a rischio.
Il ristorante D e quello B probabilmente chiuderanno. O si dovranno indebitare per rimanere aperti e sperare che la crisi passi.
Anche il ristorante A e il ristorante F sono in gravi difficoltà.
Mentre il ristorante E ha avuto una diminuzione di entrate ma alla fine non si strappa i capelli.
Vedete quante scene differenti?
Ognuna di esse può essere esaminata in un ambito diverso. C'è chi è
andato male, chi malissimo, chi così-così e chi addirittura bene.
Il
punto è che ogni Ristorante ha il potere di andare meglio se applica i
giusti interventi nonostante la crisi. Chi lo farà? Chi lavorerà meglio,
è ovvio. Chi farà la migliore promozione o offrirà il miglior prodotto.
O entrambi.
E' possibile che tutti e sei i ristoranti lavorino meglio nonostante la crisi?
Si. Certo.
Lavorando
bene, promuovendo, offrendo un servizio di qualità e così via,
potrebbero portare i 700 turisti presenti ad andare più volte al
ristorante portano a 4 visite di media per stagione contro le 3
dell'anno prima.
E così i ristoranti avrebbero 2.800 coperti da distribuirsi anzichè 2.100.
Vedete come può funzionare?
Ovviamente
i soldi in più che i turisti spenderanno nel ristorante forse verranno
tolti da gite in barca, o spese nei negozi o ..... non si sa. Ma così
funziona il mercato. E' una questione di concorrenza.
Le aziende che
gestiscono le linee telefoniche cellulari hanno cambiato il modo di
spendere degli italiani. Se si esamina come è composto il paniere di
spesa di una famiglia del 2015 è ben diverso da quello di una famiglia
del 1985 ad esempio.
Una singola azienda può sempre migliorare le sue condizioni e la sua produzione.
Anche in un momento di crisi. Sarà più difficile e dovrà erodere
clienti ai concorrenti. Ma funziona così anche in momenti in cui la
crisi non c'è.
Anche perchè se c'è mercato, nuove aziende apriranno
per farci la concorrenza. Quindi non è possibile pensare di non doversi
confrontare con qualcuno sul mercato.
Che sia una azienda simile alla nostra o un'azienda di un mercato complementare.
Spero di aver chiarito il concetto. Grazie per l'attenzione.