giovedì 12 gennaio 2023
Taglio delle "accise" e aumento del costo di benzina e gasolio: la verità!
lunedì 12 dicembre 2022
Arriva Natale, quanto spenderemo quest'anno? Vediamo se questa domanda ha un senso.
Come che sia, arriva il periodo degli anni che più di ogni altro esalta lo spirito consumistico del nostro tempo.
E' acclarato che il periodo di Natale (che si colloca a livello di calendario dalla fine di novembre fino ai primi di gennaio) sia il periodo dell'anno in cui individui e famiglie spendono di più. Non a caso è il periodo dei regali, delle cene anzi dei cenoni....
E ogni anno, si ripetono (ormai in modo quasi stucchevole e annoiato) i soliti ritornelli di giornali e Tv sull'entità delle spese (quanti soldi spenderà la famiglia media italiana?), sul menù di natale o di capodanno, su quali siano i regali più gettonati o i luoghi di villeggiatura preferiti.
Tutto visto e rivisto.
Sicuramente è questa un'occasione sociale che può dar spunto ad una riflessione più profonda sul senso dell'economia e della produzione. Non lo faremo qui ma è facile capire come riflettendo sul senso e sulla validità della tipologia dei nostri acquisti possiamo giungere facilmente ad una riflessione generale sul senso della nostra intera vita.
Ci colpisce una cosa, però.
L'economia è un equilibrio di scambi. Qualcosa va da un punto del sistema sociale ad un altro. E trattandosi di scambio questo spostamento (movimento) viene controbilanciato da uno spostamento che, almeno a livello di accordo e valutazione, deve essere di pari peso o valore. E' per questo che si parla di scambio.
Gli scambi generano un plusvalore. Ovvero il meccanismo stesso che porta a questo MOVIMENTO di oggetti, valori o energia da un punto all'altro e viceversa, crea un aumento del valore complessivo di ciò che abbiamo. Non è uno scambio a zero.
Cosa cambia? Riflettici! Cambia che le cose vengono allocate in un modo migliore. E questo genera benessere.
E' come se ci trovassimo di fronte ad una libreria completamente organizzata. E' di fronte a noi e tutti i libri sono impilati secondo un preciso ordine. La libreria è ordinata. Quindi sembrerebbe non ci sia bisogno di toccare alcunchè.
Questo accade, in modo molto semplificato, nell'economia.
Qui nasce il vero problema. Ovvero non che sia un pericolo spendere soldi per Natale. Ma in che modo e su quali cose o servizi investiamo il denaro.
venerdì 11 novembre 2022
L'uomo che ha perso più soldi nella storia in un solo giorno
Ma non è questo il caso.
Anche se è una storia dei nostri giorni.
Particolare, veramente.
Di che parliamo?
Di un giovane signore americano, al secolo Sam Bankman-Fried, che ha stabilito un record assoluto.
E' diventato colui che ha perso più soldi, come singolo individuo, in un solo giorno nella storia umana.
Parliamo di aver perso un valore stimato di 15 miliardi di dollari in un sol giorno.
Si, hai letto bene. Questo tizio ha perso 15 miliardi (non milioni, miliardi) di dollari in un sol giorno.
Ah, se sei preoccupato per lui, sappi che non è diventato povero, visto che è rimasto con 1 miliardo di euro di attivo ancora in suo possesso. Quindi probabilmente riuscirà a fare la spesa questa settimana.
Ma, a parte l'aspetto goliardico e quasi irriverente del fatto, che si presta a molteplici spunti di satira, la cosa dovrebbe farci fare e porre le giuste domande.
Questo blog nasce dall'idea di portare economia e finanza agli aspetti basici e comprensibili.
Quindi, cosa ne deduciamo?
Il senso comune di una persona comune si interroga e molti di noi si risponderanno che la cosa non è possibile. Come è possibile perdere o bruciare 15 miliardi di dollari in un giorno? Sembra strano. E in effetti lo è. Semplice.
Cosa abbiamo
Furto?
Incendio?
Alluvione?
Truffa?
Niente di tutto questo. La realtà, questa si amara e importante, è che al mondo ci sono moltissime persone che vengono ritenute ricche ma che poi, all'atto pratico, non lo sono.
Anche se lo sono.
Lo so. E' un paradosso. E infatti è questo paradosso che vogliamo esaminare.
Il signor Bankman-Fried è un grande investitore e proprietario di criptovalute. Il suo patrimonio e la sua ricchezza era dovuta al possesso di un portafoglio di questo tipo di valtte. Le criptovalute.... ricordi? Ne abbiamo parlato qui.
La questione è che se possediamo 100.000 sghenghi (nome inventato per dire una cosa) e il mercato (che è fondamentalmente un accordo non scritto) valuta ogni sghengo 100.00 euro, io avrò una ricchezza (potenziale) di 10 miliardi di euro. Ma se il mercato cambia idea, e il valore di uno sghengo crolla da 100.000 euro a 10 euro, io adesso avrò una ricchezza (sempre potenziale) di solo 1 milione di euro.
E così è andata al signore americano.
La realtà è che stiamo entrando in un tunnel PERICOLOSISSIMO. Le persone ricche non sono più quelle che hanno beni di valore (terreni, case, industrie, macchinari, brevetti, formule) ma che hanno beni di valore stimato. E' tutto ormai una questione di valutazioni che si basano su valutazione che si basano su accordi che si basano su scommesse che si basano su andamenti di qualcosa. Che a volte sono cose concrete ma a volte no.
E' nostra opinione che dobbiamo svegliarci da questo specie di sogno. In cui la ricchezza (reale) viene ottenuta basandosi su produzione di cose intangibili.
Se la questione continua senza intervento non delle autorità ma nostro, si prepara un disastro.
Qui un approfondimento sulla notizia: https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/la-storia-di-bankman-fried-il-miliardario-delle-cripto-che-ha-perso-il-94-dei-suoi-soldi-in-un-giorno/
GRAZIE MILLE PER L'ATTENZIONE
lunedì 3 ottobre 2022
L'aumento dei costi: ma che succede?
1. Improvvisa scarsità di materie prime e risorse energetiche.
La prima motivazione, è quella che sensatamente è la più fondata. Il prezzo (costo) di una materia prima (come di un prodotto) è in funzione della scarsità o abbondanza della stessa.
Il costo di qualsiasi materia prima dipende da quanta materia prima è a disposizione.
A disposizione di chi?
Questo è un punto su cui riflettere. Ma ci torniamo sotto fra qualche riga.
E' logico che se il petrolio o il gas o il ferro o l'alluminio (facciamo degli esempi) si esauriscono e diventa difficile procurarsene dell'altro, è normale che il costo ALLA FONTE salga. E quindi salga anche il costo a valle. Cioè per il consumatore finale e per chi lo utilizza.
Questo accade ma se tralasciamo episodi di scarsità momentanea causa disastri naturali (tempeste, eruzioni vulcaniche, etc..) o incidenti (esplosioni accidentali di miniere o di centrali di lavorazione/estrazione), è scontato che l'Uomo possa prevedere e occuparsi di questa scarsità in anticipo, prendendo gli opportuni provvedimenti.
Sappiamo che molte risorse non sono infinite. Sappiamo che il petrolio, prima o poi, finirà. E' nella natura delle cose. Ma non accadrà dall'oggi al domani.
Più probabile è invece il discorso di una diminuzione di disponibilità dovuta a motivi contingenti.
Che ci portano più alle questioni di attualità.
In cui sappiamo che a causa delle conseguenze della guerra Ucraina-Russia, vi è stata una diminuzione di disponibilità di gas e quindi una impennata stratosferica del suo prezzo. Che ha impattato in modo spaventoso nell'aumento dei costi di altre materie prime e/o energetiche.
Però.....
La verità è che non c'è stata, almeno fino al momento, nessuna diminuzione effettiva della quantità di materie prime ed energetiche reali a causa della guerra.
E qui entriamo nel punto 2 delle motivazioni di scarsità. Ovvero le cause di tipo "politico".
Per politico intendiamo tutto ciò che consegue da decisioni di organi amministrativi umani (governi, amministrazioni, consigli direttivi, organizzazioni, tavole rotonde, etc..).
Per motivi che adesso è inutile e lungo approfondire, la gestione delle dinamiche del prezzo del gas è stata affidata a contrattazioni di tipo borsistico quindi soggette a speculazioni da parte degli operatori. E per motivi altrettanto sconosciuti, si è ancorato il prezzo dell'energia elettrica al prezzo del gas. Anche quando l'energia elettrica viene prodotta con altre fonti.
Risultato? Per motivi di speculazione (quindi di guadagno individuale), il prezzo è schizzato alle stelle. Perchè? Perchè qualcuno ha deciso di voler comprare più gas (anche più di quanto gli poteva servire al momento) per paura che un domani non ne avesse.
La stessa cosa che è successa con il pellet. E in passato (causa pandemia) è successo con la carta igienica, l'amuchina, la farina, etc...
Quando si pensa che qualcosa CHE NON E' SCARSO ORA ma potrebbe diventare scarso a breve, la richiesta di quel qualcosa aumenta.
Per fare scorte.
Quando il prezzo aumenta, alcuni operatori decidono essi stessi di comprare quella materia prima o prodotto (in questo caso il gas) perchè pensando che il prezzo continuerà ad aumentare intendono rivenderlo a prezzo più alto guadagnandoci.
Così c'è più richiesta e il prezzo sale e così via.
Eppure non vi è mai magari stata nessuna penuria di prodotto/materia prima alla fonte.
Due riflessioni. Gli stati esistono per impedire che questi meccanismi di mercato perversi impattino in modo troppo negativo nei confronti di una popolazione. Se non intervengono con azioni straordinarie in situazioni simili, a cosa servono?
E, ancora, l'aumento dei prezzi è di natura (al momento) totalmente politica. Ovvero dipende dalle decisioni del passato e dall'inazione odierna.
Quindi è tutto rimediabile.
Attendiamo.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
martedì 2 agosto 2022
L'Italia è una nazione ricca?
Così questo nuovo report pubblicato nel giornale specializzato in economia "Wall Street Italia" e basato su ricerca e analisi del Boston Consulting Group (azienda di consulenza finanziaria colossale da 11 miliardi di dollari di fatturato) dedicato ai paesi più ricchi del mondo non può che attirare la nostra attenzione.
Prima di entrare nel vivo del discorso e vedere come siamo messi in Italia (dando una sbirciatina alla foto di fianco si può avere già una risposta), una riflessione sulla capacità degli italiani di lamentarsi e di vedere l'erba del vicino sempre più verde è d'obbligo.
A volte le immagini e gli stereotipi di qualcosa hanno il sopravvento sulla realtà e la nascondono.
C'è da qualche parte e nella testa di qualcuno (tra cui molti italiani stessi) l'idea che l'Italia sia sempre un paese tipo "Banana State" cioè la la repubblica delle banane, una sorta di nazione sempre stracciona, malandata e di seconda o terza categoria.
Nessuno ovviamente vuol negare che i problemi di funzionamento del nostro stato e soprattutto del settore pubblico siano enormi ed evidenti. Ci sono aree di inefficienza organizzativa e produttiva colossali. Tuttavia, occorre anche vedere che si sono dei fatti e dei numeri su cui non si può sorvolare così facilmente.
Questa classifica è fatta monitorando la ricchezza del patrimonio finanziario posseduto. Che per l'Italia si colloca a 6 mila miliardi di dollari di ricchezza complessiva. Nonostante tutto in crescita in questi anni.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
lunedì 1 agosto 2022
Rialzo dei tassi.... Perchè
Tanto tuonò che piovve, dice il proverbio.
Questo blog vuole semplificare alcuni contenuti economici e finanziari e con questo scopo oggi proveremo ad analizzare cosa effettivamente succede quando una banca centrale aumenta i tassi e perchè lo fa.
Prima di capirlo, occorre comprendere che l'economia moderna di un certo territorio politicamente omogeneo ha 2 campi distinti ma completamente legati l'uno all'altro: il campo economico e il campo monetario.
Ma questo è l'argomento di un altro post. Per ora faremo finta che l'UE sia uno stato abbastanza unito e politicamente e economicamente coerente.
giovedì 28 luglio 2022
L'economia italiana è aiutata dalle dinamiche dell'euro?
Cosa sia l'euro, ormai anche i sassi lo sanno. Eppure... Eppure questo è uno dei tanti argomenti su cui la presunzione di conoscenza esplode e crea dei danni incredibili dal punto della vista della comprensione.
Facciamo un breve test di conoscenza dell'argomento. Per giocare, non in modo serio...
Domande:
Le risposta a queste domande sono state già date nel blog più e più volte. E se qualcuno leggendo questo articolo fosse curioso, può scriverci e gliele riassumiamo in una risposta personalizzata.
Ma il succo di base è che le persone, il comune cittadino usa tranquillamente questo strumento ogni giorno e non si rende minimamente conto che esso NON E' semplicemente una moneta che ha sostituito la vecchia LIRA dello stato italiano.
martedì 14 giugno 2022
La BCE aumenta i tassi? Che significa per noi?
La presidente della Banca Centrale Europea (massimo organismo di gestione e sorveglianza delle politiche monetarie e finanziarie della UE), Lagarde ha negli scorsi giorni rilasciato delle dichiarazioni esplicite sull'imminente aumento dei tassi di interesse nell'Eurozona.
Da settimane si mormorava di questi possibili rialzi ed adesso questi sono stati ufficialmente annunciati. Già a partire da luglio e con un nuovo intervento a ottobre/novembre.
Ma cosa significa nella pratica tutto ciò? Cosa comporta tutto questo per il cittadino qualunque e per la sua quotidianità?
1. La BCE (Banca Centrale Europea) decide quali siano i tassi di interesse della vendita del denaro. In Europa il denaro è rappresentato dall'Euro che è la valuta ufficiale di moltissime nazioni, Italia compresa. Questo di fatto sancisce quale sia il costo del denaro alla fonte. Anche il denaro ha un prezzo! Tu vuoi avere del denaro da me (BCE) che lo produco? Questo è il prezzo! Solo che lo chiamo tasso di interesse della valuta.
2. I tassi di interesse della valuta ci dicono quanto costa il denaro all'ingrosso. Chi può comprare il denaro all'ingrosso? Solo specifici soggetti autorizzati. Diciamo, per semplificare, le banche. Le banche vanno sul mercato valutario e comprano del denaro. Lo fanno perchè ovviamente ogni banca compra e vende denaro (è alla fin dei conti una merce come le altre). IN UN ALTRO ARTICOLO, spiegheremo come mai alcune volte le banche decidano di comprare denaro da una parte e altre volte non lo facciano.
3. Ogni banca si procura in vari modi il denaro che poi "rivende" ad altri suoi clienti. Quando la banca vende del denaro (ad esempio tramite la concessione di un mutuo o di un prestito), essa crea un prezzo per questa vendita. Si chiama tasso di interesse. E più specificatamente, lo si chiama TAN (tasso annuale netto): è il costo del denaro per il cittadino qualunque.
Se lo facesse un qualche altro commerciante, lo metterebbero alla gogna per trattamento discriminatorio. In realtà questo succede per la natura particolare di ciò che si vende (denaro) e per il modo particolare con cui si paga il denaro. Nessuno infatti paga gli interessi tutti insieme quando il denaro viene erogato. Gli interessi (il prezzo del denaro) lo si paga un pò alla volta per la durata del prestito.
Se consideriamo che veniamo da molti anni di discesa dei tassi e quindi del costo dei finanziamenti, si capisce che non c'è mai stato momento migliore per fare un finanziamento. Perchè se non ne approfittiamo oggi, dovremmo attendere forse anni prima che si ripresentino le condizioni attuali.
martedì 9 marzo 2021
Il Recovery Fund è una iniziativa utile o meno per il nostro paese?
O forse no. Dipenderà dal tuo atteggiamento nei confronti di queste due parole e del concetto che esse portano avanti.
Recovery Fund sta per "fondo per la ripresa". In poche parole non è nient'altro che una iniziativa collettiva dell'Unione Europea per trovare delle risorse (finanziandosi sul mercato tramite l'emissione di titoli di debito pubblico) garantite dall'intero bilancio UE (tutti i paesi), risorse che saranno poi girate ai singoli paesi per il superamento dei disastri all'economia causati dalla pandemia del covid19. Qui un articolo che spiega in modo abbastanza semplice e coinciso cosa sia.
In se e per se sembra una cosa logica e di buon senso. E forse lo è. In generale lo è ma se non può essere minimamente messo in dubbio il concetto generale, è nei dettagli di come lo si implementa (mette in atto) che sta la differenza fra una cosa buona e una cosa meno buona.
La cosa che invece ci preme sottolineare è come questo strumento sia venuto fuori in un momento di EMERGENZA e venga "venduto" come soluzione originale e quasi temeraria quando, vedendo cosa è e cosa fa, sembrerebbe dover essere uno strumento di normale amministrazione.
Della serie, per essere ancora più diretti e semplici, "Se la UE non crea e non usa strumenti come il Recovery Fund per aiutare gli stati membri" a cosa serve la UE? Cioè quale è la sua reale ragione di esistenza?
Pensiamo che su questo punto occorra veramente fare delle riflessioni, perchè ormai stiamo costruendo un grattacielo dando per scontate le fondamenta e le basi su cui la nostra costruzione è fissata. E ci stiamo innalzando verso l'alto senza preoccuparci se lo si possa fare senza il pericolo che tutto crolli su di noi. E ad ogni piano che aggiungiamo alla nostra creazione, ci sentiamo sempre più sicuri perchè il nostro ragionamento è: "Il nuovo piano costruito è solido perchè si basa su un altro piano costruito che è altrettanto solido. E tutto è solido perchè ormai sono tanti piani che andiamo su e tutto funziona benissimo".
Un modo molto stupido di ragionare. Perchè non è la prima volta che vediamo strutture gigantesche che, ad un certo punto, crollano su se stesse perchè basate su presupposti deboli o addirittura inesistenti.
Quindi in Italia siamo contenti che arriveranno tutti i soldi del Recovery Plan. Però intanto quei soldi dovranno essere utilizzati nel modo in cui qualcun altro dice che debbano essere utilizzati e in realtà senza un vero cambio di rotta nelle scelte strategiche economiche di una nazione, l'Italia, che ha delle potenzialità incredibili e che invece continua a operare da circa 20/25 come la cugina sfigata e povera dei ricchi signori del centro e nord Europa.
venerdì 26 febbraio 2021
Il Cashback, il supercashback e la ridicola figura fantozziana di chi lo ha inventato.
Onestamente avevo non molte perplessità. No, ne avevo di più.
Cosa è successo in questi quasi 2 mesi di attività? Che al cashback normale (restituzione dopo 6 mesi del 10% delle spese fatte con pagamenti elettronici fatti dal vivo in negozi ed esercizi commerciali) si è aggiunto anche il SUPERCASHBACK.
La riprova è che gli spazi di manovra per i furbetti sono enormi. Al punto che, siccome non si può punire chi non rispetta delle REGOLE CHE NON CI SONO, è probabile (io direi obbligatorio) che perlomeno il provvedimento del supercacsback venga sospeso o annullato (si veda qui e qui ad esempio).
Cosa è successo? Non avendo stabilito il numero di transazioni massime da effettuare al giorno nella stessa attività e non avendo stabilito l'importo minimo della transazione che concorre all'ammontare totale della classifica, nè è ovviamente nato il sistema di molte persone di suddividere uno stesso acquisto in una miriade di microacquisti con il semplice scopo di scalare la classifica del numero di transazioni fatte.
Al momento l'ultimo della classifica (al 100.00° posto) ha effettuato in data odierna 108 transazioni. Ma salendo per la classifica si scopre che ci sono persone che hanno un numero di transazioni incredibilmente alto. Il primo sembrerebbe ne abbia 1760. Ci sono evidenze di persone che hanno fatto un numero incredibile di transazioni in pochissimo tempo. Soprattutto laddove non c'era qualcuno in carne ed ossa per controllare ovvero nei distributori automatici di carburante. Qualcuno addirittura 85 transazioni in un'ora.
Ma anche nel cashback normale ci sono persone che sono ricorse a trucchi più o meno eticamente leciti. Come ad esempio acquistare un pos portatile con cui FARSI DEI PAGAMENTI come se si fosse un negozio. In pratica pagandosi somme che di base non si sono spese realmente.
E oltre questo sono conosciuti anche i trucchi per potersi far ridare il 10% delle spese su internet in siti come Amazon e similari. Che in teoria non sarebbe possibile usando direttamente la carta nei pagamenti on line. Ma se vado in un negozio e compro una card per acquisti on line su Amazon (ad esempio), su quell'acquisto mi danno il 10% di rimborso. Quindi se compro una card da 50 euro, pago 50, ottengo una spesa di 50 € da fare sul web ma mi rimborsano 5 euro di cashback.
Un pasticcio totale.
E tutto questo ha un costo. Un costo di preparazione del sistema, un costo di gestione del sistema, un costo per i rimborsi e soprattutto un costo sotto forma di distrazione sociale. Perchè troppi italiani fanno convergere le proprie attenzioni e energie verso questo "gioco" senza utilità sociale alcune.
E niente. Alla fine chi paga? Chi paga questa stupidaggine? Che era stupida ancor prima che partisse, visto lo scopo assurdo.
fdffgd
martedì 9 febbraio 2021
Ma cosa è esattamente successo nel caso di GAME STOP? E' veramente la guerra di Davide contro Golia dei mercati finanziari?
Anche perchè le vicende di Game Stop (Azienda USA che vende videogiochi tramite migliaia di negozi in tutto il mondo) di questo ultimo periodo ci permettono di avere una panoramica reale e concreta di come temi come gli investimenti finanziari e l'economia reale si intersechino e si mischino in modo orgiastico nel panorama produttivo della nostra società.
Ma cerchiamo (per chi non avesse ben chiara la vicenda) cosa sia successo in termini semplici. (ci perdoneranno i puristi del mercato se ci permettiamo di spiegare complesse vicende finanziarie all'uomo della strada).
1. Game Stop è un'azienda americana i cui bilanci non sono propriamente eccelsi e avendo qualche difficoltà (vengono chiusi molti negozi e si avanzano dubbi sulla bontà del futuro dell'azienda), alcuni grandi investitori del mercato decidono di scommettere sul suo ulteriore ribasso e probabilmente scomparsa. In termini più semplici delle società e fondi di investimento investono del denaro su particolari strumenti finanziari che altro non sono che delle scommesse. In questo caso ribassista: ovvero si scommette che il titolo che rappresenta il valore dell'azienda andrà giù. E quindi chi lo possiede si troverà ad avere un qualcosa che vale sempre meno.
Io sono MARIO MARIETTI e ho nel mio portafoglio 1.000 azioni della Game Stop.L'11 gennaio queste azioni valgono 19.320 $ (19,32 dollari ad azione).
2. Su una piattaforma social, Reddit, alcuni piccoli investitori, persone comuni con il pallino della finanza, stimolati dalle indicazioni di una piccola struttura di intermediazione finanziaria (broker) che opera tramite App e cioè RobinHood decidono di acquistare le azioni della Game Stop. Il motivo? Andare contro i grandi squali della finanza ovvero quelle mega strutture che per molti sono anti-democratiche e stritolano, se ne hanno voglia, qualsiasi azienda per i loro interessi di bottega.
4. Il mercato è sorpreso, perchè l'iniziativa arriva da una miriade di piccoli investitori. La notizia viaggia veloce e il motivo di questo innalzamento è un misto fra boutade (voglia di giocare) di qualcuno e effettiva voglia di cogliere una opportunità di investimento. Perchè qualcuno capisce il gioco e comincia a scommettere sul rialzo a breve, diciamo di pochi giorni se non poche ore. Se si osserva questa foto, è più facile capire.
Da dove arrivano tutti questi soldi? Perchè essendo un sistema finanziario, se qualcuno li prende, qualcun altro li deve aver messi? SEMPLICE: quei soldi sono stati messi da chi ha scommesso che il titolo Game Stop sarebbe andato giù.
Ricordiamoci che l'11 gennaio il titolo valeva solo 19 dollari. Quindi vedendolo salire a 70 dollari, più di una persona potrebbe pensare che l'ascesa è destinata a fermarsi e quindi comprare delle opzioni di vendita è una possibilità di guadagno.
5. Molti piccoli investitori esultano. E' la vittoria del proletariato finanziario e di un piccolo intermediario che usando solo il potere di un social e del passaparola sembrerebbe averle suonate ai colossi della Finanza mondiale. Ma è proprio vero?
A parte che esistono fenomeni specifici che si creano in una sorta di tempesta perfetta, se ben vediamo, alla fine c'è stato un rally in cui il titolo è salito ma alla fine è tornato giù. E molti analisti indicano che alla fine chi veramente ha fatto i soldi siano stati veramente i colossi (per quanto più di un piccolo investitore è probabile abbia portato a casa una bella pagnotta). E sulle spalle di chi? Probabilmente proprio dei piccoli investitori.
Sta di fatto che la storia di Game Stop ci indica alcuni insegnamenti.
A- Il mercato finanziario è una follia istituzionalizzata, ormai completamente slegata alla realtà dell'economia.
B- Gli strumenti informatici di oggi possono darci la possibilità di cogliere le occasioni che il mercato finanziario propone.
C- I grandi investitori del mercato hanno sempre assi nella manica.
giovedì 4 febbraio 2021
L'ora di Draghi, cosa c'è sotto? (non è un post di politica)
E' però impossibile non trattare l'argomento del giorno, ovvero l'irruzione quasi sfrontata e debordante del signor Mario Draghi nella scena di Salotto Italia.
La scelta di un nuovo Presidente del Consiglio è sicuramente un tema politico a tutto tondo. Ma quando la persona scelta è un ultra-famoso economista, nonchè per anni Governatore di Banca d'Italia prima e Governato della BCE, massimo rappresentazione bancaria del Vecchio Continente e di tutto il mondo, beh.... fare un paio di riflessioni nell'ambito dell'economia è giusto e, forse, anche doveroso.
La prima considerazione è rivolta al fatto che il signor Draghi sia sicuramente ben visto dagli addetti ai lavori e dai mercati. E questo, più che parlare di Draghi, ci porta a parlare di questo concetto chiamato, in modo molto sottile e direi subdolo, "i mercati". Ci chiediamo, come mai tutto questo rispetto e fiducia?
La seconda considerazione è rivolta al fatto che essendo questo futuro presidente del consiglio un economista, sicuramente grande attenzione sarà posta nei confronti della situazione economica nazionale. E qualcuno malignamente sussurra anche sul patrimonio di questa favolosa nazione che è l'Italia. Per deciderne uso e destinazione.
Ma partiamo con la prima considerazione. Arriva Draghi e vari indicatori economici mostrano subito il gradimento da parte dei "mercati". Perchè è un Presidente forte? O per usare le parole di Mattarella, un Presidente di alto profilo? Ma dicevamo dei mercati. Questo concetto che da anni è, sottobanco, assurto a divinità nel linguaggio forbito degli esperti del settore.
I "mercati" sono diventati una identità forte e quasi divina a cui far riferimento. Ci sono i popoli, ci sono i governi, le istituzioni, i politici, i governatori e via dicendo. Ma nessuno di questi ha così tanto potere e influenza come i "mercati". Che non sono dei luoghi nè sono esattamente delle aziende, gruppi economici o persone. Non sono nè una cosa nè l'altra ma un concetto complesso che, per dirla in modo semplice, nascondono agli occhi altri protagonisti che si vuol tenere nell'ombra.
Dire che sono i mercati a fare una certa cosa o l'altra, a reagire o meno a qualche evento è un modo molto comodo per dare la colpa a qualcosa di inafferrabile e impersonale. Una sorta di Destino, al di là del potere di controllo delle istituzioni, governi e politici. Se i "mercati" dicono qualcosa, occorre seguire ciò che dicono i mercati. Senza peraltro affermare la verità: ovvero che i "mercati" molto spesso possono dire ciò che qualcuno vuole che si dica. Senza che si sappia che è lui ad averlo detto.
Quindi è possibile manipolare i mercati? Sicuramente è un sistema complesso e non basta schiacciare un bottone per avere una risposta automatica. Ma se volessimo trovare un termine di paragone a cosa i mercati siano, potremmo paragonarli a quell'altra cosa inafferrabile chiamata "opinione pubblica".
Che è qualcosa che esiste ma non si sa esattamente dove è nè come è fatta. Quindi l'opinione pubblica dice una cosa ma in realtà è, quasi sempre, solo il megafono di qualcuno che intende imputare alla collettività un'idea specifica. E dopo che l'opinione pubblica ha detto o sostenuto qualcosa, spesso le persone si convincono di quell'idea. Anche se prima non la pensavano così.
Si può influenzare l'opinione pubblica. Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare. Si possono influenzare i mercati? Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare.
Che Draghi sarebbe stato il successore di Conte alla guida dell'Italia, e qui passiamo alla seconda considerazione, lo si sentiva dire in giro da molto tempo. Non da giorni o settimane, ma da mesi. Lo sentimmo già dal 2019 quando ci fu il crollo del primo governo Conte appoggiato da M5S e Lega. Per avere un quadro ancora più thriller della scena invito a leggere questo articolo di un giornalista indipendente molto in gamba. Già ad agosto aveva delineato per filo e per segno ciò che è avvenuto in questi giorni.
Perchè Draghi? Perchè è un economista e solo un esperto può occuparsi con successo del disastro di amministrazione economica che in questa nazione si porta avanti dal 1992 circa? 30 anni di devastazione della programmazione economica nazionale e svendita e smantellamento di tutto ciò che funzionava per offrirlo al miglior offerente?
E niente. Per ora salutiamo il signor Mario Draghi e riparleremo delle sue gesta. Che avranno a che fare con il denaro e i suoi dintorni.