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giovedì 4 febbraio 2021

L'ora di Draghi, cosa c'è sotto? (non è un post di politica)

In questo blog non parliamo di politica (per quanto ogni qualvolta parli di argomenti attinenti al convivere delle persone è, alla fin fine, politica nel senso più antico del termine) ma cerchiamo di rimanere nel campo dell'economia e della finanza.

E' però impossibile non trattare l'argomento del giorno, ovvero l'irruzione quasi sfrontata e debordante del signor Mario Draghi nella scena di Salotto Italia.

La scelta di un nuovo Presidente del Consiglio è sicuramente un tema politico a tutto tondo. Ma quando la persona scelta è un ultra-famoso economista, nonchè per anni Governatore di Banca d'Italia prima e Governato della BCE, massimo rappresentazione bancaria del Vecchio Continente e di tutto il mondo, beh.... fare un paio di riflessioni nell'ambito dell'economia è giusto e, forse, anche doveroso.

La prima considerazione è rivolta al fatto che il signor Draghi sia sicuramente ben visto dagli addetti ai lavori e dai mercati. E questo, più che parlare di Draghi, ci porta a parlare di questo concetto chiamato, in modo molto sottile e direi subdolo, "i mercati". Ci chiediamo, come mai tutto questo rispetto e fiducia?

La seconda considerazione è rivolta al fatto che essendo questo futuro presidente del consiglio un economista, sicuramente grande attenzione sarà posta nei confronti della situazione economica nazionale. E qualcuno malignamente sussurra anche sul patrimonio di questa favolosa nazione che è l'Italia. Per deciderne uso e destinazione.

Ma partiamo con la prima considerazione. Arriva Draghi e vari indicatori economici mostrano subito il gradimento da parte dei "mercati". Perchè è un Presidente forte? O per usare le parole di Mattarella, un Presidente di alto profilo? Ma dicevamo dei mercati. Questo concetto che da anni è, sottobanco, assurto a divinità nel linguaggio forbito degli esperti del settore.

I "mercati" sono diventati una identità forte e quasi divina a cui far riferimento. Ci sono i popoli, ci sono i governi, le istituzioni, i politici, i governatori e via dicendo. Ma nessuno di questi ha così tanto potere e influenza come i "mercati". Che non sono dei luoghi nè sono esattamente delle aziende, gruppi economici o persone. Non sono nè una cosa nè l'altra ma un concetto complesso che, per dirla in modo semplice, nascondono agli occhi altri protagonisti che si vuol tenere nell'ombra.

Dire che sono i mercati a fare una certa cosa o l'altra, a reagire o meno a qualche evento è un modo molto comodo per dare la colpa a qualcosa di inafferrabile e impersonale. Una sorta di Destino, al di là del potere di controllo delle istituzioni, governi e politici. Se i "mercati" dicono qualcosa, occorre seguire ciò che dicono i mercati. Senza peraltro affermare la verità: ovvero che i "mercati" molto spesso possono dire ciò che qualcuno vuole che si dica. Senza che si sappia che è lui ad averlo detto.

Quindi è possibile manipolare i mercati? Sicuramente è un sistema complesso e non basta schiacciare un bottone per avere una risposta automatica. Ma se volessimo trovare un termine di paragone a cosa i mercati siano, potremmo paragonarli a quell'altra cosa inafferrabile chiamata "opinione pubblica".

Che è qualcosa che esiste ma non si sa esattamente dove è nè come è fatta. Quindi l'opinione pubblica dice una cosa ma in realtà è, quasi sempre, solo il megafono di qualcuno che intende imputare alla collettività un'idea specifica. E dopo che l'opinione pubblica ha detto o sostenuto qualcosa, spesso le persone si convincono di quell'idea. Anche se prima non la pensavano così.

Si può influenzare l'opinione pubblica. Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare. Si possono influenzare i mercati? Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare.

Che Draghi sarebbe stato il successore di Conte alla guida dell'Italia, e qui passiamo alla seconda considerazione, lo si sentiva dire in giro da molto tempo. Non da giorni o settimane, ma da mesi. Lo sentimmo già dal 2019 quando ci fu il crollo del primo governo Conte appoggiato da M5S e Lega. Per avere un quadro ancora più thriller della scena invito a leggere questo articolo di un giornalista indipendente molto in gamba. Già ad agosto aveva delineato per filo e per segno ciò che è avvenuto in questi giorni.

Perchè Draghi? Perchè è un economista e solo un esperto può occuparsi con successo del disastro di amministrazione economica che in questa nazione si porta avanti dal 1992 circa? 30 anni di devastazione della programmazione economica nazionale e svendita e smantellamento di tutto ciò che funzionava per offrirlo al miglior offerente?

Oppure perchè se qualcuno ha pianificato già, in altre stanze, progetti e piani difficili da digerire all'opinione pubblica (ecco qui) ma graditi ai mercati (ecco qui), il fatto che sia Draghi a proporli pubblicamente e garantire per loro semplificherebbe le cose?
Lo dico in altro modo. E se piani e provvedimenti economici di fatto non positivi per il popolo italiano (noi, la gente comune) ma positivi per gruppi ristretti di aziende e persone (quelli dietro ai "mercati") dovessero essere decisi, non è meglio che sia a farlo chi gode della fiducia dell'opinione pubblica?
Che non è la gente. Ma i mass-media con il loro tam-tam possono indurre le persone a pensarla come l'opinione pubblica.

E niente. Per ora salutiamo il signor Mario Draghi e riparleremo delle sue gesta. Che avranno a che fare con il denaro e i suoi dintorni.

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