Il mercato viene definito come il luogo in cui domanda e offerta di beni e
servizi si incontrano.
Può essere un luogo fisico, reale e concreto (una piazza, un negozio, un centro commerciale.....) oppure un luogo non fisico ma mentale, quindi niente di concreto o solido che possa essere toccato con le mani.
Quando nei mass-media ci si riferisce alla parola "mercato" ci si
riferisce ovviamente al secondo modo di intendere la parola.
Quando la signora Rosa parla di "mercato" è altrettanto ovvio che
si riferisca al mercatino rionale del suo quartiere.
Il mercato è quindi un luogo, virtuale o reale, in cui gli scambi avvengono.
Perchè avvengono gli scambi?
Sembra una domanda da salottino di persone che non hanno nient'altro di meglio da fare.
Sembra una domanda da salottino di persone che non hanno nient'altro di meglio da fare.
Chi è pieno di lavoro da fare sorriderà di fronte a questa domanda. Ma ogni
tanto ri-analizzare le banalità ci può far scoprire che, forse, ci siamo
allontanati troppo dalla giusta strada da percorrere.
Perchè avvengono gli scambi di beni e servizi?
Perchè lo scambio aumenta la soddisfazione di entrambe le parti, ovvero sia di chi compra che di chi vende.
Perchè lo scambio aumenta la soddisfazione di entrambe le parti, ovvero sia di chi compra che di chi vende.
La soddisfazione o piacere è una misura del valore che diamo al prodotto o
servizio.
Il valore di un prodotto NON è il suo prezzo. Ma di questo ne parleremo
meglio in un altro momento.
Sta di fatto che se io ho un orto e produco 20 kg di pomodori, un kg di
pomodori avrà per me un valore (un grado di soddisfazione) minore rispetto ad
una persona che non ha nessun pomodoro.
Così se io vendo a lui 1 kg di pomodori, lui mi da dei soldi che mi rendono
contento e lui si prende i pomodori che lo rendono contento.
Può succedere che nel vendere qualcosa ci sia un pò di dispiacere del
privarsi del bene o del servizio. Se vendo una mia casa al mare, non sono
proprio contentissimo. Così come forse non sono contentissimo di venire a casa
tua e pulirti il giardino dalle erbacce.
Ma questa insoddisfazione viene superata dalla soddisfazione del guadagno
che ne deriva.
Che mi permetterà di procurarmi qualche altro bene o servizio che desidero
da tempo. Una casa al mare più grande. Oppure un orologio e via dicendo.
La somma delle soddisfazioni di venditore/acquirente deve essere superiore
alla condizione precedente affinchè uno scambio avvenga.
Cosa ci serve tutta questa riflessione? Per comprendere che un mercato
crolla quando non c'è più soddisfazione nell'ottenere quel tipo di prodotto o
servizio.
Un'azienda che vende dovrebbe sapere che quello che lei vende o produce deve
necessariamente apportare soddisfazione a chi compra.
In questi tempi di contrazione della domanda di mercato, alcuni fanno
osservare che SOLO un calo dei prezzi può far ripartire la domanda stessa.
Benchè si basi sulla giusta osservazione che una diminuzione dei prezzi sia uno
stimolo alla ripresa dei consumi, vediamo che l'osservazione non è completa. E
può risultare apportatrice di errori grossolani.
Non sempre un mercato i cui prezzi vanno giù diventa appetibile.
L'esempio classico è il mercato immobiliare.
Quando i prezzi scendono troppo, qualche acquirente può sentirti demotivato
a comprare perchè questo destabilizza le sue previsioni.
"Se compro oggi a 100 perchè non aspettare domani che comprerei a 90?"
"Se compro oggi a 100 perchè non aspettare domani che comprerei a 90?"
Oppure:
"Nessuno compra. Perchè io dovrei comprare? Non sarà meglio aspettare?"
"Nessuno compra. Perchè io dovrei comprare? Non sarà meglio aspettare?"
Ciò accade anche perchè chi compra è più invogliato a farlo quando sa che
molti altri comprano.
Se esaminiamo altri prodotti noteremo altre cose curiose.
Ad esempio in questo momento l'individuo medio non si sente
"sbagliato" nello spendere centinaia di euro nel cellulare di ultima
generazione. Nemmeno se un esame delle sue entrate e disponibilità finanziarie
evidenziano che un tale bene non sia alla sua portata. Nel senso che la persona
si compra il nuovo cellulare ma poi si lamenta di far fatica ad arrivare a fine
mese con il resto delle spese.
Ricordiamo però che l'attitudine ad acquistare è basata sull'emozione e sul
grado di soddisfazione che un acquisto da.
In questo momento possedere l'ultimo smartphone disponibile potrebbe essere l'unica soddisfazione che l'individuo si prende.
In questo momento possedere l'ultimo smartphone disponibile potrebbe essere l'unica soddisfazione che l'individuo si prende.
Alla fine cosa possiamo comprendere da questa analisi di cosa sia il mercato?
1) Il mercato non è una entità unica, non è una persona o un qualcosa di tangibile. Chiamiamo mercato le interazioni complessive di un numero più o meno grande di persone. Al mercato si possono dare poche colpe. Anzi nessuna. Alle persone o aziende che dentro vi operano, qualche responsabilità invece gliela si può dare.
1) Il mercato non è una entità unica, non è una persona o un qualcosa di tangibile. Chiamiamo mercato le interazioni complessive di un numero più o meno grande di persone. Al mercato si possono dare poche colpe. Anzi nessuna. Alle persone o aziende che dentro vi operano, qualche responsabilità invece gliela si può dare.
2) Produrre o proporre un bene o servizio che non incrementi la soddisfazione degli altri è controproducente.
3) La sola discesa del prezzo non sempre è da sola in grado di far ripartire le vendite. Un aumento della percezione di chi compra dell'ulilità o dell'aumento di soddisfazione che un bene o servizio causa, invece si.
Grazie per l'attenzione.
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