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venerdì 26 febbraio 2021

Il Cashback, il supercashback e la ridicola figura fantozziana di chi lo ha inventato.

Ho già trattato il tema del cashback più di un mese fa, cercando di capire quale fosse la ratio ovvero la ragione profonda di questa iniziativa.

Onestamente avevo non molte perplessità. No, ne avevo di più.

Perplessità che, oggi come oggi, continuano a rimanere e che sono anzi anche aumentate. Non soltanto per i temi che il 10 gennaio toccavo (presunta lotta all'evasione fiscale) ma anche perchè questo provvedimento si sta trasformando (anzi si è già trasformato) in una pataccata di fantozziana memoria, un passo falso e una figuraccia di proporzioni epiche.
Come si pensa solo nei film possa succedere.
Ed invece accade nella realtà.

Cosa è successo in questi quasi 2 mesi di attività? Che al cashback normale (restituzione dopo 6 mesi del 10% delle spese fatte con pagamenti elettronici fatti dal vivo in negozi ed esercizi commerciali) si è aggiunto anche il SUPERCASHBACK.

Questa iniziativa, in parallelo con il cashback, va a premiare gli utenti che nel corso dei fatidici 6 mesi hanno fatto il numero più alto di transazioni. Un premio in effetti allettante, perchè si parla di 1500 euro da dare a ben 100.000 persone virtuose. 
Lo scopo? Sempre quello! Incentivare l'uso della moneta elettronica, dei pagamenti con bancomat e carte di credito/debito. E quindi aumentare il contrasto all'evasione fiscale. 

Tralasciando l'efficacia del provvedimento e tralasciando altri particolari, esaminiamo cosa è saltato fuori in questi due mesi.
In primo luogo la normativa e quindi le regole del gioco sono state abbozzate e fatte con i piedi.

La riprova è che gli spazi di manovra per i furbetti sono enormi. Al punto che, siccome non si può punire chi non rispetta delle REGOLE CHE NON CI SONO, è probabile (io direi obbligatorio) che perlomeno il provvedimento del supercacsback venga sospeso o annullato (si veda qui e qui ad esempio).

Cosa è successo? Non avendo stabilito il numero di transazioni massime da effettuare al giorno nella stessa attività e non avendo stabilito l'importo minimo della transazione che concorre all'ammontare totale della classifica, nè è ovviamente nato il sistema di molte persone di suddividere uno stesso acquisto in una miriade di microacquisti con il semplice scopo di scalare la classifica del numero di transazioni fatte.

Al momento l'ultimo della classifica (al 100.00° posto) ha effettuato in data odierna 108 transazioni. Ma salendo per la classifica si scopre che ci sono persone che hanno un numero di transazioni incredibilmente alto. Il primo sembrerebbe ne abbia 1760. Ci sono evidenze di persone che hanno fatto un numero incredibile di transazioni in pochissimo tempo. Soprattutto laddove non c'era qualcuno in carne ed ossa per controllare ovvero nei distributori automatici di carburante. Qualcuno addirittura 85 transazioni in un'ora.

Ma anche nel cashback normale ci sono persone che sono ricorse a trucchi più o meno eticamente leciti. Come ad esempio acquistare un pos portatile con cui FARSI DEI PAGAMENTI come se si fosse un negozio. In pratica pagandosi somme che di base non si sono spese realmente.

E oltre questo sono conosciuti anche i trucchi per potersi far ridare il 10% delle spese su internet in siti come Amazon e similari. Che in teoria non sarebbe possibile usando direttamente la carta nei pagamenti on line. Ma se vado in un negozio e compro una card per acquisti on line su Amazon (ad esempio), su quell'acquisto mi danno il 10% di rimborso. Quindi se compro una card da 50 euro, pago 50, ottengo una spesa di 50 € da fare sul web ma mi rimborsano 5 euro di cashback.

Un pasticcio totale.

E tutto questo ha un costo. Un costo di preparazione del sistema, un costo di gestione del sistema, un costo per i rimborsi e soprattutto un costo sotto forma di distrazione sociale. Perchè troppi italiani fanno convergere le proprie attenzioni e energie verso questo "gioco" senza utilità sociale alcune.

E niente. Alla fine chi paga? Chi paga questa stupidaggine? Che era stupida ancor prima che partisse, visto lo scopo assurdo.

E mi fermo qui.
Grazie per l'attenzione.

 fdffgd

giovedì 18 febbraio 2021

Cambiamenti in vista sul sistema forfettario? Ma insomma queste tasse vanno pagate o no?

Parlando di soldi e denaro non è possibile non toccare, di tanto in tanto il tema delle tasse, del sistema fiscale e dei vari regimi di tassazione esistenti.

In particolare, ovvio, in Italia, visto che è il paese in cui sia io che te viviamo.

In realtà il soggetto delle tasse è sopravvalutato. O meglio, tirato in ballo nel discorso ad un livello di importanza e urgenza superiore a quello che (invece) dovrebbe avere.

Il perchè lo abbiamo già visto in precedenti post nel corso degli anni, ma per riassumere tutto in poche righe occorre ricordare che le tasse e le imposte non sono il modo con cui uno stato si procura le entrate. In modo definitivo.

Lo stesso nome "Agenzia delle Entrate" è fuorviante. E non si sottolineerà mai abbastanza quanto si possa condizionare l'altrui pensiero con una scorretta definizione di termini e parole.

Le tasse e le imposte sono il principale strumento che uno stato sovrano usa per intervenire sugli equilibri finanziari del sistema economico di cui è responsabile. In modo ancora più semplice, possiamo dire che è la leva con la quale uno stato aumenta o diminuisce l'ammontare monetario in circolazione a seconda delle esigenze dell'economia in quel particolare momento.

C'è troppo denaro in giro rispetto alle necessità della produzione REALE? Dreno denaro dal sistema aumentando o diversificando la pressione fiscale.
C'è poca liquidità finanziaria nel sistema (in Italia siamo da un ventennio in questa tragica situazione)? Immetto denaro nel sistema diminuendo la pressione fiscale.

Non servono i ristori o i finanziamenti a pioggia senza costrutto. Oppure l'elemosina di stato. Che concettualmente e spiritualmente è un sistema degradante perchè inchioda chi riceve i sussidi in una condizione mentale di ASSISTITO e quindi di incapace di badare a se stesso. Molto compassionevole ma sul lungo periodo deleterio per un corretto sviluppo economico e sociale.

Non che i provvedimenti di aiuto di quest'ultimo anno alle attività chiuse siano state un errore. Parliamo di in generale. Non di provvedimenti presi nell'ambito di un sistema già sbagliato dal principio. Con il covid19 e l'attuale sistema fiscale italiano, il modo più semplice per impedire un disastro sociale erano i ristori effettuati come lo sono stati. Anzi si è fatto anche poco. E male.

Ma torniamo all'argomento del post. In Italia da decenni si parla di taglio delle tasse. E' un cavallo di battaglia soprattutto dei movimenti e partiti di centro-destra, supportati per lo più da imprenditori e autonomi. Ma anche da tanti italiani a cui piace la meritocrazia. Ovvero se sono bravo e produttivo perchè mi devi punire quando invece quelli che non sono bravi nè produttivi vengono premiati?

In quest'ultima frase sta tutto il dramma della giustizia sociale. Che non tocca neanche il concetto di una società che invece sta anche attenta a non dimenticare CHI per un qualsiasi motivo del mondo si dovesse trovare in un qualche frangente della sua vita in difficoltà.

Si parla in questo momento, con l'avvento di una nuova stagione politica targata DRAGHI, di riforme fiscali ma nella direzione un pò contraria agli slogan sentiti ultimamente. Che però, appunto, sempre slogan sono rimasti. Si parla di modificare il sistema forfettario (una tassazione fissa al 15% per piccole attività e autonomi) per reintrodurre meccanismi di progressività.

Ora non essendoci ancora provvedimenti concreti, mi astengo dal commentare qualcosa. Ma mi inquieta il cambio di rotta. Che non mi sorprende più di tanto, in quanto il nuovo presidente del consiglio è stato scelto proprio perchè esponente di punta del movimento filosofico-economico di stampo europeo che è incline all'Austerity,  ovvero alla parsimonia e regolarità dei conti pubblici e della guerra totale al DEBITO PUBBLICO. Come se questo fosse il problema.

Il problema sono (per loro) i conti. Non le persone in difficoltà. Non un'economia basata su meccanismi sociali iniqui che portano a disparità enormi di ricchezze e quindi conflitti sociali. In cui vince chi ha la possibilità di attivare leve finanziarie speculative e perde chi lavora rimboccandosi le maniche e alzandosi alle 5 del mattino. 
La finanza vince sull'economia reale. Ma la finanza non crea cibo, nè un tetto sulla testa.

Quello lo fa l'economia reale.

Quindi niente. Aspettiamo come al solito i nuovi provvedimenti. E qui, cercheremo ancora di spiegare perchè è necessario che il sistema fiscale venga demolito e ricostruito in modo equo dalla base.
In modo che chi produce sia premiato e non derubato di ciò che prodotto e che invece siano penalizzati i parassiti. Non chi è in difficoltà. Ma chi strutturalmente ha stipendi e guadagni senza fare niente di valore.

Grazie per l'attenzione.

domenica 14 febbraio 2021

Avete mai sentito parlare di Crowdfunding o di Social Lending?

Qualcuno di voi ne avrà sentito parlare ma è anche probabile che sia la prima volta che senti parlare di concetti come il crowdfunding oppure social lending.

Lo so, siamo sempre vittime di questi anglicismi. D'altronde è la lingua planetaria per gli scambi commerciali.

Ma traducendolo abbiamo che il crowdfunding non è altro che RACCOLTA FONDI (per vari fini) mentre il "social lending" sarebbe il finanziamento da privati.

Sono due interessanti fenomeni che hanno superato ormai la loro fase adolescenziale e si presentano da ADULTI al cospetto del mondo moderno della finanza e dell'imprenditorialità (ma non solo).
Diciamo che probabilmente questi 2 fenomeni sono pronti alla completa esplosione e al raggiungimento del grande pubblico.

Se ci ricordiamo, il web è comparso negli '90 ma l'uso generalizzato e quasi totale nella vita della stragrande maggioranza di noi è storia degli ultimi 10 anni.

Il crowdfunding e social lending esistono da un bel pò ma solo ora hanno la possibilità di essere "sdoganati". Ma come funzionano?

La cosa importante di questi 2 metodi per riuscire a raccogliere dei soldi o dei capitali, è il concetto di social. Che tanto conosciamo grazie ai vari Facebook, Instagram e via dicendo.
In giro ci sono tantissime persone che hanno dei denari che sono fermi. Che il denaro stia fermo non è proprio una cosa molto positiva. Questo soprattutto da un punto di vista della collettività. Significa semplicemente che dell'energia è congelata in un punto del sistema e non è in grado di produrre maggiore ricchezza e benessere.

Da molto, molto tempo è nata una istituzione che funge da collegamento fra chi ha dei capitali e non sa come utilizzarli (FINANZIATORE) e chi invece ha idee, progetti o altro e ha necessità di denari e capitali (IMPRENDITORE o CONSUMATORE). Questa istituzione è stata la banca o altre istituzioni similari che, con il passare degli anni, si sono regolamentate in un certo modo e sono andate a cadere sotto il controllo di un intero sistema, che è (appunto) l'attuale sistema finanziario dominante.

Per chi deve ora chiedere dei soldi, esistono altre (nuove) vie. Facciamo degli esempi:

*) ho un progetto sociale non a fini di lucro? Quale miglior modo che presentare attraverso una piattaforma social adibita allo scopo a tutto il pubblico e chiedere che questo progetto venga finanziato. Questo è il crowdfunding. Tanto più bravo sono a presentare il mio progetto e tanto è più facile che ottenga supporto.

*) ho necessità di soldi per una qualsiasi mia esigenza (magari mi serve una nuova camera da letto)? Potrei andare in banca e chiedere un prestito. Oppure andare su una piattaforma di social lending e chiedere un prestito. I soldi arrivano da altre persone come me che hanno deciso di valorizzare i loro capitali PRESTANDOLI. In questo caso chi investe ne ha una remunerazione. E chi li ottiene li deve restituire pagando un costo. Ma non essendoci complesse strutture bancarie e finanziarie, i costi sono decisamente minori.

Il social lending in particolare è anche una opportunità di investimento per molte persone. Perchè ovviamente non si prestano tutti i propri soldi ad un'unica persona (sarebbe troppo rischioso). La propria quota viene data alla piattaforma che si occuperà di frazionare in decine e decine di richiedenti la propria somma con la minimizzazione del rischio.

Quale opinione abbiamo di queste due novità nel mondo finanziario? Sicuramente ottime come concetto. Che i soldi si muovano è solo un bene e tutto ciò che permette la libera e completa circolazione del denaro è benvenuto. Perchè più il denaro circola e più è possibile che vada in aree della società in cui possa essere valorizzato nel modo migliore.

Certo, siamo ancora agli albori. Le piattaforme di social lending si muovono (per timidezza) ancora troppo sulla falsariga degli schemi operativi delle banche. Osservano e valutano in modo impersonale i SIC (sistemi di informazione creditizia) che ritengo per come vengono fatti funzionare nel concreto sia una sciagura totale a danno dell'economia e delle persone.

Lavoriamo quindi per far si che sia il Crowdfunding e il Social Lending non diventino terra di conquista di persone malvagie o impreparate. Possono essere una sorgente di acqua fresca, se impariamo a usarle eviteremo che diventino delle pozze di fango.

martedì 9 febbraio 2021

Ma cosa è esattamente successo nel caso di GAME STOP? E' veramente la guerra di Davide contro Golia dei mercati finanziari?

Non era proprio possibile, viste le tematiche trattate da sempre in questo blog non dedicare almeno un post alla questione del momento nel mondo della finanza. E quindi del denaro.

Anche perchè le vicende di Game Stop (Azienda USA che vende videogiochi tramite migliaia di negozi in tutto il mondo) di questo ultimo periodo ci permettono di avere una panoramica reale e concreta di come temi come gli investimenti finanziari e l'economia reale si intersechino e si mischino in modo orgiastico nel panorama produttivo della nostra società.

Ma cerchiamo (per chi non avesse ben chiara la vicenda) cosa sia successo in termini semplici. (ci perdoneranno i puristi del mercato se ci permettiamo di spiegare complesse vicende finanziarie all'uomo della strada).

1. Game Stop è un'azienda americana i cui bilanci non sono propriamente eccelsi e avendo qualche difficoltà (vengono chiusi molti negozi e si avanzano dubbi sulla bontà del futuro dell'azienda), alcuni grandi investitori del mercato decidono di scommettere sul suo ulteriore ribasso e probabilmente scomparsa. In termini più semplici delle società e fondi di investimento investono del denaro su particolari strumenti finanziari che altro non sono che delle scommesse. In questo caso ribassista: ovvero si scommette che il titolo che rappresenta il valore dell'azienda andrà giù. E quindi chi lo possiede si troverà ad avere un qualcosa che vale sempre meno.

Io sono MARIO MARIETTI e ho nel mio portafoglio 1.000 azioni della Game Stop.L'11 gennaio queste azioni valgono 19.320 $ (19,32 dollari ad azione). 

2. Su una piattaforma social, Reddit, alcuni piccoli investitori, persone comuni con il pallino della finanza, stimolati dalle indicazioni di una piccola struttura di intermediazione finanziaria (broker) che opera tramite App e cioè RobinHood decidono di acquistare le azioni della Game Stop. Il motivo? Andare contro i grandi squali della finanza ovvero quelle mega strutture che per molti sono anti-democratiche e stritolano, se ne hanno voglia, qualsiasi azienda per i loro interessi di bottega.

3. Come recita la legge fondamentale di mercato, se una cosa viene acquistata e richiesta (domanda maggiore dell'offerta) il prezzo sale. E così, in modo inaspettato, il titolo di Game Stop comincia a decollare senza apparenti motivazioni. E il 27 gennaio raggiunge quota di 371,82 dollari ad azione.
MARIO MARIETTI (con le sue 1.000 azioni) adesso ha nel suo patrimonio un valore di 371.820 $.

4. Il mercato è sorpreso, perchè l'iniziativa arriva da una miriade di piccoli investitori. La notizia viaggia veloce e il motivo di questo innalzamento è un misto fra boutade (voglia di giocare) di qualcuno e effettiva voglia di cogliere una opportunità di investimento. Perchè qualcuno capisce il gioco e comincia a scommettere sul rialzo a breve, diciamo di pochi giorni se non poche ore. Se si osserva questa foto, è più facile capire.


Il bello del mercato finanziario è che non è detto che tu sia obbligato a comprare materialmente queste azioni per rivederle subito dopo. Ci sono strumenti finanziari che ti consentono di depositare una somma minima e semplicemente scommettere sul rialzo. Così se le azioni il 25 gennaio valgono 70 dollari circa io investo, che so, 1000 dollari tramite un broker (intermediario) e decidono di rivendere dopo 2 giorni delle azioni Game Stop: al prezzo che ci sarà a quel momento. Così con 1000 dollari non compro fisicamente circa 14 azioni. Ma tramite un meccanismo di garanzia decido di comprare 714 azioni al valore di 70 dollari. E il giorno 27 mi ritrovo con l'azione che vale 370 dollari. Chiudo la mia opzione di vendita e intasco la differenza fra il prezzo del 25 gennaio e quella del 27 gennaio:

Quanto mi porto a casa? Ben 264.180 dollari. Più la restituzione del deposito di 1000 dollari.

Da dove arrivano tutti questi soldi? Perchè essendo un sistema finanziario, se qualcuno li prende, qualcun altro li deve aver messi? SEMPLICE: quei soldi sono stati messi da chi ha scommesso che il titolo Game Stop sarebbe andato giù. 

Ricordiamoci che l'11 gennaio il titolo valeva solo 19 dollari. Quindi vedendolo salire a 70 dollari, più di una persona potrebbe pensare che l'ascesa è destinata a fermarsi e quindi comprare delle opzioni di vendita è una possibilità di guadagno.

Il mercato finanziario è fatto così. E' semplicemente una questione di tempistiche. Entrare ed Uscire dal mercato al momento giusto o al momento sbagliato.
Infatti il 28 gennaio, ad un certo punto, l'azione crolla a 197 dollari. Chi ha venduto quando era intorno ai 300 dollari ha guadagnato ma ci sono persone che prese dall'euforia hanno scommesso che il titolo sarebbe andato ancora più su. A sorpresa il giorno dopo il titolo rischizza di nuovo a 340 $. Siamo sulle montagne russe. Nessuno capisce più niente. Non ci sono abilità che tengano e nessuno riesce a prevedere l'andamento sul breve.

Ma sul medio periodo è impossibile che il titolo regga. Lo sanno tutti. I meno avidi, cominciano a pensare all'incasso e cominciano a vendere (o meglio, esercitare l'opzione di vendita). In fondo molti si faranno un sacco di soldi.
Il titolo va giù e poi ancora più giù. 200, 150, 100 e arriva ad adesso in cui è valutato 59 $.

5. Molti piccoli investitori esultano. E' la vittoria del proletariato finanziario e di un piccolo intermediario che usando solo il potere di un social e del passaparola sembrerebbe averle suonate ai colossi della Finanza mondiale. Ma è proprio vero?

A parte che esistono fenomeni specifici che si creano in una sorta di tempesta perfetta, se ben vediamo, alla fine c'è stato un rally in cui il titolo è salito ma alla fine è tornato giù. E molti analisti indicano che alla fine chi veramente ha fatto i soldi siano stati veramente i colossi (per quanto più di un piccolo investitore è probabile abbia portato a casa una bella pagnotta). E sulle spalle di chi? Probabilmente proprio dei piccoli investitori.

Chi ci ha guadagnato è stata l'APP RobinHood, sicuramente. Passata da essere quasi sconosciuta al di fuori degli addetti al lavoro, ad essere l'emblema della lotta di classe fra i piccoli e i giganti.
Non so, mi sembra tutto molto retorico. Non dico che non sia vero.

Sta di fatto che la storia di Game Stop ci indica alcuni insegnamenti.

A- Il mercato finanziario è una follia istituzionalizzata, ormai completamente slegata alla realtà dell'economia.

B- Gli strumenti informatici di oggi possono darci la possibilità di cogliere le occasioni che il mercato finanziario propone.

C- I grandi investitori del mercato hanno sempre assi nella manica.

Concludiamo qui, questo articolo su Game Stop. Lascio a chi legge la possibilità di fare domande o richiedere approfondimenti su qualche punto toccato dal post. Che era volutamente semplificato proprio per essere leggibile da tutti.

Attendo...

giovedì 4 febbraio 2021

L'ora di Draghi, cosa c'è sotto? (non è un post di politica)

In questo blog non parliamo di politica (per quanto ogni qualvolta parli di argomenti attinenti al convivere delle persone è, alla fin fine, politica nel senso più antico del termine) ma cerchiamo di rimanere nel campo dell'economia e della finanza.

E' però impossibile non trattare l'argomento del giorno, ovvero l'irruzione quasi sfrontata e debordante del signor Mario Draghi nella scena di Salotto Italia.

La scelta di un nuovo Presidente del Consiglio è sicuramente un tema politico a tutto tondo. Ma quando la persona scelta è un ultra-famoso economista, nonchè per anni Governatore di Banca d'Italia prima e Governato della BCE, massimo rappresentazione bancaria del Vecchio Continente e di tutto il mondo, beh.... fare un paio di riflessioni nell'ambito dell'economia è giusto e, forse, anche doveroso.

La prima considerazione è rivolta al fatto che il signor Draghi sia sicuramente ben visto dagli addetti ai lavori e dai mercati. E questo, più che parlare di Draghi, ci porta a parlare di questo concetto chiamato, in modo molto sottile e direi subdolo, "i mercati". Ci chiediamo, come mai tutto questo rispetto e fiducia?

La seconda considerazione è rivolta al fatto che essendo questo futuro presidente del consiglio un economista, sicuramente grande attenzione sarà posta nei confronti della situazione economica nazionale. E qualcuno malignamente sussurra anche sul patrimonio di questa favolosa nazione che è l'Italia. Per deciderne uso e destinazione.

Ma partiamo con la prima considerazione. Arriva Draghi e vari indicatori economici mostrano subito il gradimento da parte dei "mercati". Perchè è un Presidente forte? O per usare le parole di Mattarella, un Presidente di alto profilo? Ma dicevamo dei mercati. Questo concetto che da anni è, sottobanco, assurto a divinità nel linguaggio forbito degli esperti del settore.

I "mercati" sono diventati una identità forte e quasi divina a cui far riferimento. Ci sono i popoli, ci sono i governi, le istituzioni, i politici, i governatori e via dicendo. Ma nessuno di questi ha così tanto potere e influenza come i "mercati". Che non sono dei luoghi nè sono esattamente delle aziende, gruppi economici o persone. Non sono nè una cosa nè l'altra ma un concetto complesso che, per dirla in modo semplice, nascondono agli occhi altri protagonisti che si vuol tenere nell'ombra.

Dire che sono i mercati a fare una certa cosa o l'altra, a reagire o meno a qualche evento è un modo molto comodo per dare la colpa a qualcosa di inafferrabile e impersonale. Una sorta di Destino, al di là del potere di controllo delle istituzioni, governi e politici. Se i "mercati" dicono qualcosa, occorre seguire ciò che dicono i mercati. Senza peraltro affermare la verità: ovvero che i "mercati" molto spesso possono dire ciò che qualcuno vuole che si dica. Senza che si sappia che è lui ad averlo detto.

Quindi è possibile manipolare i mercati? Sicuramente è un sistema complesso e non basta schiacciare un bottone per avere una risposta automatica. Ma se volessimo trovare un termine di paragone a cosa i mercati siano, potremmo paragonarli a quell'altra cosa inafferrabile chiamata "opinione pubblica".

Che è qualcosa che esiste ma non si sa esattamente dove è nè come è fatta. Quindi l'opinione pubblica dice una cosa ma in realtà è, quasi sempre, solo il megafono di qualcuno che intende imputare alla collettività un'idea specifica. E dopo che l'opinione pubblica ha detto o sostenuto qualcosa, spesso le persone si convincono di quell'idea. Anche se prima non la pensavano così.

Si può influenzare l'opinione pubblica. Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare. Si possono influenzare i mercati? Si, non è semplice ma con i giusti strumenti si può fare.

Che Draghi sarebbe stato il successore di Conte alla guida dell'Italia, e qui passiamo alla seconda considerazione, lo si sentiva dire in giro da molto tempo. Non da giorni o settimane, ma da mesi. Lo sentimmo già dal 2019 quando ci fu il crollo del primo governo Conte appoggiato da M5S e Lega. Per avere un quadro ancora più thriller della scena invito a leggere questo articolo di un giornalista indipendente molto in gamba. Già ad agosto aveva delineato per filo e per segno ciò che è avvenuto in questi giorni.

Perchè Draghi? Perchè è un economista e solo un esperto può occuparsi con successo del disastro di amministrazione economica che in questa nazione si porta avanti dal 1992 circa? 30 anni di devastazione della programmazione economica nazionale e svendita e smantellamento di tutto ciò che funzionava per offrirlo al miglior offerente?

Oppure perchè se qualcuno ha pianificato già, in altre stanze, progetti e piani difficili da digerire all'opinione pubblica (ecco qui) ma graditi ai mercati (ecco qui), il fatto che sia Draghi a proporli pubblicamente e garantire per loro semplificherebbe le cose?
Lo dico in altro modo. E se piani e provvedimenti economici di fatto non positivi per il popolo italiano (noi, la gente comune) ma positivi per gruppi ristretti di aziende e persone (quelli dietro ai "mercati") dovessero essere decisi, non è meglio che sia a farlo chi gode della fiducia dell'opinione pubblica?
Che non è la gente. Ma i mass-media con il loro tam-tam possono indurre le persone a pensarla come l'opinione pubblica.

E niente. Per ora salutiamo il signor Mario Draghi e riparleremo delle sue gesta. Che avranno a che fare con il denaro e i suoi dintorni.

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