Dopo aver assimilato che, a prescindere da qualunque condizione si trovi la strada in cui stiamo viaggiando, tocca sempre a noi piloti dell'auto mantenere il controllo della stessa e dopo aver assimilato il concetto che solo innovandosi si può continuare a mantenere alto il nostro potenziale di sopravvivenza, giungiamo adesso all'ultimo fattore che deve essere preso in considerazione per potersi espandere anche nei momenti di crisi.
Questo fattore è il marketing ovvero lo studio della domanda o la creazione della stessa. Forse in un prossimo futuro potremmo dedicare un post apposito sul marketing in modo da fugare le complessità e alterazioni che purtroppo spesso sono state introdotte riguardo questo argomento.
Un buon articolo che spiega bene e in termini molto semplici cosa sia il marketing lo trovate a questo indirizzo: ideemarketing.learningschool.it
Il marketing è quindi definito come occuparsi della domanda di un prodotto o servizio, investigandola, comprendendola, incrementandola, stimolandola o addirittura creandola.
Una domanda di un prodotto può essere creata.
Il telefono cellulare ne è un esempio. Quando a metà degli anni '90 i cellulari cominciarono a comparire sul mercato non accadde perchè le persone piangevano e bussavano ai produttori di strumenti tecnologici chiedendo che il cellulare venisse costruito e venduto. Nessuno si strappava i capelli perchè non poteva telefonare mentre guidava o mandare messaggi alla sua amata sdraiato sul divano.
L'esigenza non c'era. Guardiamo oggi come siamo messi. E' praticamente inimmaginabile per moltissimi di noi anche solo concepire la nostra giornata senza l'ausilio del cellulare. Saremmo irraggiungibili, non potremmo sapere le cose in tempo reale e un altro sterminato elenco di cose.
20 anni fa, qualcuno creò un prodotto e stimolò la domanda di quel prodotto e del beneficio che il prodotto poteva creare.
Produrre qualcosa senza che dall'altra parte ci sia qualcuno che desideri quel prodotto o servizio è un suicidio. Al punto che è meglio, prima di aprire un'attività o iniziare a produrre qualcosa, sincerarsi che ciò che si intende fare abbia mercato e possa essere desiderato una volta offerto.
Altrimenti si corre il rischio di andare dagli esquimesi a vendere climatizzatori o frigoriferi.
O stufe a pellet all'equatore.......
Le crisi economiche seguono anche i cicli di vita di alcuni prodotti o stili di consumo. Arrivati ad un certo punto, quando il prodotto o servizio ha cessato il suo ciclo vitale, se non si effettua un cambiamento il mercato entra in crisi.
Altrimenti si corre il rischio di andare dagli esquimesi a vendere climatizzatori o frigoriferi.
O stufe a pellet all'equatore.......
Le crisi economiche seguono anche i cicli di vita di alcuni prodotti o stili di consumo. Arrivati ad un certo punto, quando il prodotto o servizio ha cessato il suo ciclo vitale, se non si effettua un cambiamento il mercato entra in crisi.
In generale le aziende si curano poco del proprio marketing. Una volta che qualcosa sta andando bene, semplicemente continuano a "picchiare" duro pensando che per decenni o per secoli niente mai cambierà e tutto andrà bene.
Un esempio è stato il settore edile in Sardegna. Per tutta una serie di fattori, tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000 è iniziata una fase di crescita esponenziale delle case vacanze. Si vendevano case a velocità superiore alla possibilità di costruirle, al punto che interi cantieri era già venduti ancor prima che il primo mattone venisse apposto per la costruzione.
Questa enorme esplosione della DOMANDA di case vacanze in Sardegna ha fatto concentrare gli imprenditori del settore unicamente sulla produzione. Perchè quello era il problema. L'offerta doveva pareggiare la domanda, che era forte e in crescita.
Il mercato è cresciuto per circa 15 anni fino al 2008/2009 biennio in cui si sono sovrapposte varie situazioni. L'esplosione dei problemi bancari e di finanziamento mondiale con l'esaurimento della fase di crescita della domanda di case vacanze.
Così, mentre sempre più imprenditori entravano nel mercato per sostenere e aumentare l'offerta, improvvisamente la domanda di case vacanza crolla.
Non diciamo si azzera. Diciamo crolla. Ovvero diminuisce di percentuali importanti.
E tutto proprio mentre l'offerta continua ad aumentare.
Perchè questo? Perchè chi sosteneva l'offerta non aveva la capacità (e forse la preparazione e l'attitudine) di percepire immediatamente questo cambiamento. E quindi per alcuni anni (almeno 3/4) ha continuato a costruire nonostante non ci fosse più la domanda che ci si aspettava.
Ecco la crisi.....
Ma a noi interessa capire come se ne può uscire....
E la risposta è proprio quella. Occuparsi del marketing.
Ovvero vedere come aumentare la domanda o occuparsi di un nuovo tipo di domanda se quella precedente non sta più reagendo agli stimoli.
Questo viene fatto con la giusta promozione. Ricordandosi però che la promozione si effettua quando si ha ben compreso con che tipo di domanda si ha a che fare e in che modo interagire con essa.
Altrimenti una promozione senza cura è solo una promozione sprecata.
Perchè dice solo "Compra qui" ma non sa a chi si rivolge e nè se colpisce veramente le esigenze (domanda) di chi riceve quel messaggio promozionale.
Quindi si promuove qualcosa che ha bisogno solo di essere conosciuta perchè si è sicuri che essa sia un qualcosa di desiderato, desiderabile o necessario.
Perdere tempo e risorse a promuovere qualcosa che non è richiesto o necessario porta a dei fallimenti clamorosi.
E' anche un discorso di grandi numeri.
Se arrivano 1000 turisti (facciamo sempre questo esempio per rimanere in tema all'esempio precedente) in un'area, e mediamente il 50% di loro decide di usufruire dei servizi di ristorazione avremmo un numero potenziale di 500 persone che possono tramutarsi in clienti.
Se esistono 20 attività che si possono spartire queste 500 persone, occorrerà vedere se questo numero sia sufficiente per consentire a tutte le attività di prosperare.
E' naturale e nell'ordine delle cose che non tutte e 20 le attività andranno in profitto. Alcune di esse avranno una bassa qualità o dei problemi organizzativi o di pubblicità per cui di queste 500 persone, raggiungeranno pochi o nessun cliente.
Questo accadrebbe anche se i clienti potenziali fossero 1000. O 2000.
Con una differenza.
Se sono solo 500, gli errori e i costi derivanti dagli errori si riveleranno prima e in modo più marcato. Tutto qui. L'abbondanza di potenziali clienti serve solo a mascherare per un pò di tempo il problema.
Concludiamo dicendo che per espandersi nei momenti di crisi, ci sono 2 punti di vista, 2 posizioni da cui osservare la scena. C'è il punto di vista della singola attività che deve aumentare i clienti, il fatturato e la redditività. E c'è il punto di vista di un settore, un'area o un'intera nazione che deve aumentare il movimento dell'economia.
Nel caso prospettato sopra, c'è differenza fra le azioni che deve fare il singolo ristorante per avere più clienti (fra i 500 potenziali!) e le azioni che l'associazione dei ristoranti o gli enti locali debbano fare per aumentare il numero di presenze turistiche generali (i 1000 turisti prospettati). E' chiaro il concetto?
Grazie mille per l'attenzione.
Questa enorme esplosione della DOMANDA di case vacanze in Sardegna ha fatto concentrare gli imprenditori del settore unicamente sulla produzione. Perchè quello era il problema. L'offerta doveva pareggiare la domanda, che era forte e in crescita.
Il mercato è cresciuto per circa 15 anni fino al 2008/2009 biennio in cui si sono sovrapposte varie situazioni. L'esplosione dei problemi bancari e di finanziamento mondiale con l'esaurimento della fase di crescita della domanda di case vacanze.
Così, mentre sempre più imprenditori entravano nel mercato per sostenere e aumentare l'offerta, improvvisamente la domanda di case vacanza crolla.
Non diciamo si azzera. Diciamo crolla. Ovvero diminuisce di percentuali importanti.
E tutto proprio mentre l'offerta continua ad aumentare.
Perchè questo? Perchè chi sosteneva l'offerta non aveva la capacità (e forse la preparazione e l'attitudine) di percepire immediatamente questo cambiamento. E quindi per alcuni anni (almeno 3/4) ha continuato a costruire nonostante non ci fosse più la domanda che ci si aspettava.
Ecco la crisi.....
Ma a noi interessa capire come se ne può uscire....
E la risposta è proprio quella. Occuparsi del marketing.
Ovvero vedere come aumentare la domanda o occuparsi di un nuovo tipo di domanda se quella precedente non sta più reagendo agli stimoli.
Questo viene fatto con la giusta promozione. Ricordandosi però che la promozione si effettua quando si ha ben compreso con che tipo di domanda si ha a che fare e in che modo interagire con essa.
Altrimenti una promozione senza cura è solo una promozione sprecata.
Perchè dice solo "Compra qui" ma non sa a chi si rivolge e nè se colpisce veramente le esigenze (domanda) di chi riceve quel messaggio promozionale.
Quindi si promuove qualcosa che ha bisogno solo di essere conosciuta perchè si è sicuri che essa sia un qualcosa di desiderato, desiderabile o necessario.
Perdere tempo e risorse a promuovere qualcosa che non è richiesto o necessario porta a dei fallimenti clamorosi.
E' anche un discorso di grandi numeri.
Se arrivano 1000 turisti (facciamo sempre questo esempio per rimanere in tema all'esempio precedente) in un'area, e mediamente il 50% di loro decide di usufruire dei servizi di ristorazione avremmo un numero potenziale di 500 persone che possono tramutarsi in clienti.
Se esistono 20 attività che si possono spartire queste 500 persone, occorrerà vedere se questo numero sia sufficiente per consentire a tutte le attività di prosperare.
E' naturale e nell'ordine delle cose che non tutte e 20 le attività andranno in profitto. Alcune di esse avranno una bassa qualità o dei problemi organizzativi o di pubblicità per cui di queste 500 persone, raggiungeranno pochi o nessun cliente.
Questo accadrebbe anche se i clienti potenziali fossero 1000. O 2000.
Con una differenza.
Se sono solo 500, gli errori e i costi derivanti dagli errori si riveleranno prima e in modo più marcato. Tutto qui. L'abbondanza di potenziali clienti serve solo a mascherare per un pò di tempo il problema.
Concludiamo dicendo che per espandersi nei momenti di crisi, ci sono 2 punti di vista, 2 posizioni da cui osservare la scena. C'è il punto di vista della singola attività che deve aumentare i clienti, il fatturato e la redditività. E c'è il punto di vista di un settore, un'area o un'intera nazione che deve aumentare il movimento dell'economia.
Nel caso prospettato sopra, c'è differenza fra le azioni che deve fare il singolo ristorante per avere più clienti (fra i 500 potenziali!) e le azioni che l'associazione dei ristoranti o gli enti locali debbano fare per aumentare il numero di presenze turistiche generali (i 1000 turisti prospettati). E' chiaro il concetto?
Grazie mille per l'attenzione.