E' sotto gli occhi di tutti il fatto che sia drasticamente diminuita la quantità di finanziamenti (sia in termini numerici che di singola entità) da parte di banche e finanziarie sia alle imprese che ai singoli lavoratori.
Questo è uno degli effetti di quella cosa chiamata crisi. La quale, per il fatto di avere un nome, non è che sia una creatura ben conosciuta.
Ma questa è un'altra storia.
Ho sentito i pareri più discordanti sulla cosa.
Qualcuno che dice che è meglio così perchè prima le banche prestavano troppi soldi e con troppa facilità.
Qualcuno che dice che è un disastro perchè così si impedisce al mercato di crescere e alle aziende di prosperare. E che impedisce alle persone meno ricche di acquistare tramite mutui capienti la loro agognata prima casa.
L'economia appare sempre una scienza oscura perchè si analizzano sempre gli effetti e mai le cause. Così queste ultime passano in secondo piano a vantaggio di ciò che appare.
Un pò come quando si ha la febbre e i dolori articolari. Ci interessa che passino, non che si abbia un corpo in buona salute.
Sta di fatto che i finanziamenti delle banche sono calati solo per strategia. Parliamo di alta strategia bancaria i cui vantaggi sono rivolti ad una cerchia molto ristretta di operatori. Non di certo tutto il settore imprenditoriale di banche e finanziarie. Anzi se qualche banca fallisce, se molte finanziarie chiudono è ancora meglio per questo manipolo di persone.
E' un discorso di regole.
Le regole sono ciò che fa si che un gioco sia un gioco e non un inferno. Se chi gioca non lo fa rispettando le regole non vi è la possibilità di portare avanti un'attività ordinata e divertente ma diventa solo un macello in cui regna il caos e la furberia.
Se si decide che si prestano dei soldi a certi parametri, occorre mantenere questo impegno.
Ma qui entreremo nel problema se l'attività bancaria è giusto che sia qualcosa di lasciato al privato o meno.
Ma di questo parleremo in un prossimo post.
Grazie per l'attenzione.
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